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Titolo: Vetrina delle novità

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1936-01-21

Identificatore: 1936_29

Testo: Vetrina delle novità
Il premio Bagutta dell’Anno XIV ha coronato l’opera d’un artista-scrittore che continua una bella e solida tradizione di casa nostra, e trattando la matita come la penna arricchisce giorno per giorno la propria personalità e la propria biografia di elementi spirituali ed artistici originali. Egli è Enrico Sacchetti, toscano, disegnatore di fama europea e di consolidato valore, e scrittore piacevolissimo, non in un senso bozzettistico, sotto la qual formola possono essere ridotti alcuni artisti della sua regione che ci hanno lasciato dei libri di ricordi e d’aneddoti, ma in virtù d’un’autonomia di stile che non è mai indisciplina e bizzarria. Vedete il suo libro premiato dai baguttiani. S’intitola Vita d'Artista e reca come sottotitolo il nome luminoso di Libero Andreotti (ed. Treves, Milano - L. 15; con trenta disegni originali dell’autore e tredici tavole fuori testo riproducenti opere dell’Andreotti).
È dunque la evocazione d’una figura, la ricostruzione d’una personalità completa. « Era il mio più caro amico e gran parte della mia giovinezza s’è mescolata alla sua », dichiara il Sacchetti. Sì che entri subito senza equivoci nel segreto dal libro e te n’è chiaro il carattere. È un libro di ricordi legato a due esistenze e a due temperamenti e quindi a un duplice ordine di reazioni. Il Sacchetti le coglie e le presenta col massimo di semplicità, senza decorazioni e commenti. Egli fissa l’attimo come gli è rimasto nella memoria, con quel tanto di sofferenza umana e di nostalgia che vi resta legato, e lo incastona in un’atmosfera tra realistica e lirica che mentre talvolta attinge risalto dalla cronaca diretta e dall'esperienza e incide fortemente i contorni dell’episodio, gli conferisce talaltra uno stacco, una levità che lo trasferiscono su un piano di fiaba. Dentro ci senti vivere due uomini che camminano fianco a fianco tenendosi per manó e pure sono così diversi d’istinti, di gusti, di tendenze.
Ma Libero Andreotti non avrebbe potuto avere omaggio più chiaro e intimamente commosso di questo che riconosce in lui uno spirito fraterno e lo isola dalla comune schiera dei viventi per metterlo su un piedistallo distinto. La solitudine di Andreotti è il privilegio dell’artista vero. Ma tale privilegio non s’acquista che a forza di sofferenze e di rinuncie: la storia del caso Andreotti e del proprio caso personale è dal Sacchetti raccontata con una sobrietà d’emozione ch’è in proporzione diretta con la sincerità dell’esperienza vissuta.
La parte più bella e comunicativa del libro è dunque questa in cui le due personalità si formano, si disegnano, si conquistano. L’uomo Andreotti e l’uomo Sacchetti sono di fronte; e si esaminano, si comprendono, si spiegano, diremo più esattamente che è il Sacchetti che, spiegando se stesso, spiega anche l’amico e ne fa scattare le molle più segrete. Testimone per tanti anni della vita di Libero Andreotti. il Sacchetti rende piena giustizia, con ferma coscienza e con accento virile, all'amico e all'artista.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 21.01.36

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Vetrina delle novità,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2245.