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Titolo: Orientamenti della nuova letteratura americana

Autore: Beniamino de Ritis

Data: 1936-10-02

Identificatore: 1936_87

Testo: Orientamenti
della nuova letteratura
americana
Washington, settembre
L’America torna ai fiumi che sono stati i protagonisti naturali della colonizzazione primitiva del continente. Essa torna ai fiumi per metterli al lavoro su nuovi giganteschi piani di irrigazione e di elettrificazione che vanno cambiando la faccia della terra nel lontano Ponente. Ma non è solo l’economia, riorientata verso la terra, che risciacqua i panni nelle grandiose correnti d’acqua che formano le arterie primordiali dell’universo produttivo americano. Anche la letteratura guarda con occhio nuovo a Padre Mississippi, e, come la politica, volta definitivamente le spalle all’Europa per riprendere il filo di tradizioni autoctone, che attendono ancora i successori di Mark Twain, Walt Whitman e Herman Melville. Dalla vita coloniale fluviale scende la vena del famoso umorismo americano, quasi a ricordare che la parola inglese « humour » deriva dal latino «humor », che significa liquido.
Lo spirito delle americanate
Lincoln, che era il figlio di un « povero bianco » nella vallata proprietaria di schiavi, si fece notare prima per il suo umorismo che per il suo forte intelletto. Egli mantenne la fama di vena inesauribile, che si era acquistata da giovane nella rude promiscuità con gli uomini e i mestieri più diversi, anche ai fastigi della sua carriera di Emancipatore, nonostante l’espressione malinconica impressa dagli anni nei profondi occhi turchini, e che sembrava quasi riflettere un presentimento della tragica fine che gli serbava il destino. Dopo Lincoln venne Mark Twain, che crebbe alla ventura come figlio errabondo della vita picaresca sui grandi fiumi, e fece il pilota, e fu anche volontario nella guerra civile, si presentò al mondo con questo suo pseudonimo tutto redolente della primitiva navigazione del Padre delle Acque. Mark Twain accreditò all’estero lo spirito delle americanate, e scrisse i romanzi allegorici più interessanti e significativi del pittoresco nomadismo della vallata, dove egli dice di aver incontrato, come in un vero «alter orbis», il duplicato dei più misteriosi vagabondi della storia. L’opera di Mark Twain non fece che rivelare in grande stile ed espressione letteraria l’umorismo tipico dell’americano dell’occidente.
Romanzo storico
Ma la nuova letteratura non torna a queste fonti che sono diventate di gran dominio popolare e seguitano a sgorgare vive e spontanee nella correntezza dei rapporti umani che distingue il costume di questo paese. La nuova letteratura si rivolge alla storia recente, ma intensamente drammatica e avventurosa e nelle fasi culminanti guerriera delle colonizzazioni americane, nelle cui scene dominano appunto i grandi fiumi navigabili e le loro immense vallate.
Il romanzo storico è in fiore, mentre nella poesia Hart Crane, Stephen Vincent Benet, Archibald Mac Leish e altri traggono l’ispirazione soltanto dal nuovo mondo, e nel teatro Eugene O’Neil, Maxwel Anderson, Lynn Riggs, Philips Barry prendono soltanto dalla scena americana passata e presente le loro « Dramatis Personae ».
Il romanzo storico ha oggi la massima popolarità, anche fra la gente di mondo, che è stata finora così largamente servita e corteggiata dalla tradizione letteraria inglese, detta gentile nel suo ingenito e fatuo snobismo.
Non si tratta soltanto di un genere, ma di uno spirito, di uno stile, di un temperamento nuovo dell’ambiente sociale e intellettuale; un nazionalismo americano in rinascita e in metamorfosi, che singolarmente contrasta con le tendenze letterarie e lo sbandamento morale dell’ultima generazione. Dreyser e Anderson non sono più sul piedestallo. Anche gli autori della scuola che si diceva proletaria sono, con lo stesso Dos Passos, alla fine della loro mediocre ed equivoca parabola. Naturalmente continuano i generi famosi di mistero, d’avventura, di divinazione psicologica e di ossessione sessuale, per i quali esistono una industria e una tecnica che sembrano appartenere in proprio al talento letterario americano. Ma la nuova letteratura che fa scuola è quella rappresentata da Willa Cather, Ewelyn Scott, Hervey Allen, Kenneth Robert e altri, che sono i maggiori esponenti della corrente rivolta a un passato, che se non è così antico, così illustre come quello europeo, è tuttavia pieno di drammaticità e di colore e presenta i più forti e singolari contrasti, sulle grandi direttrici della marcia pioniera dall’Atlantico al Pacifico, e nel quadro di una natura primordiale e immensamente fertile di prodigi e insieme di orrori. I romanzi delle lotte contro gli indiani, i bufali, le foreste e le catastrofi latenti di un mondo ancora vicino al caos primitivo esercitano la più grande suggestione imaginativa. I romanzi della guerra di indipendenza e della guerra civile, i romanzi del west e del sud richiamano le straordinarie vicende e i misteriosi alti e bassi che hanno accompagnato i figli del nuovo mondo alla conquista del loro destino, dallo squallore delle colonie primitive al fulgore delle attuali metropoli.
Quanto ai soggetti, ce n’è uno dominante ed è la guerra civile fra nord e sud che ha segnato il momento più tragico e allo stesso tempo più decisivo della storia americana: il momento in cui sono venuti in conflitto mortale fra loro non solo due tipi di società e di produzione, ma due modi di vivere e di operare, e la cui soluzione, dopo tremendi e sanguinosi episodi di odio e di furore, è stata una immensa rivoluzione sociale ed economica, nella quale si è formata la potenza mondiale degli Stati Uniti.
Nord e sud
Il più grande successo dell’annata è un romanzo di Margaret Mitchell, « Gone with the Wind », che ha per protagonisti i tempi e gli uomini della guerra civile e rievoca con una straordinaria folla di scene, di tipi, di caratteri e di eventi la tragica atmosfera di quel periodo che fece scendere sulla vallata del Padre delle Acque una lunga notte di Apocalisse.
Allora non ci furono questioni di neutralità. I sudisti non si chiamarono ribelli contro i nordisti, ma confederati, nonostante la questione fondamentale in causa fosse non solo l’abolizione dell’onta della schiavitù, ma soprattutto l’unione politica degli Stati Uniti.
Le vecchie Potenze presero una posizione aperta ed attiva. Non occorre infatti ricordare che i sudisti ebbero tutti gli aiuti possibili dagli inglesi. Ma... furono vinti!
Beniamino de Ritis.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.10.36

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Citazione: Beniamino de Ritis, “Orientamenti della nuova letteratura americana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 23 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2303.