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Titolo: Compatimento di un nemico caduto

Autore: Adriano Grande

Data: 1936-10-02

Identificatore: 1936_86

Testo: COMPATIMENTO
DI UN NEMICO CADUTO
Coi pugni chiusi e le occhiaie scavate tutto nudo tu stai rivolto al cielo, o guerriero scioano: nero sull'erba secca, rassomigli a un tronco sradicato dalla folgore.
È poca cosa la preziosa vita se quest’ardente sole che gl'improvvisi fiumi in brevi corse d’attimi asciuga
su te, povero morto, ora si posa indifferente come sulle piante e sulle strade péste da migliaia d’uomini in fuga.
Tu non conosci chi t’uccise; ed egli dalla tua morte gioia non ebbe alcuna. Se ti scorge, prova una pena fugace; prova questo lieve compatimento, egli che ucciso dai tuoi compagni, lupi rintanati, cader poteva, come te supino presso un cespuglio.
Ma compatirti è giusto; te la morte non mette in pace, ai cupi fantasmi che ti spinsero alla guerra non giova. In atto di selvaggia ira giaci contorto, più feroce assai di queste nostre armi senz’odio, ansiose di scavare la terra e non le carni.
Quegli, fra i nostri, che perde la vita nella battaglia aperta o nell’agguato, anche se i tuoi compagni del suo corpo fan scempio
serenamente poserà. Morendo ode i fratelli gridare il suo nome nelle piazze e sui marmi, vede, dalle sue vene, fiori azzurri uscir col sangue, sente la sua linfa in grano tramutare l’erba secca.
Tu nell'oblio dei tempi senza storia già ti dissolvi, insieme agli avvoltoi ed alle jene che scesa la notte banchetteranno fra i tuoi pugni chiusi.
Adriano Grande.
Birgot, 26 aprile XIV.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.10.36

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Citazione: Adriano Grande, “Compatimento di un nemico caduto,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2302.