Ettore Romagnoli (dettagli)
Titolo: Ettore Romagnoli
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1931-12-09
Identificatore: 233
Testo:
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Ettore Romagnoli
Il suo nome risuscita inevitabilmente i fantasmi del mondo poetico antico, ed egli ci appare in figura di corago nel centro della scena d 'un anfiteatro classico, di Siracusa, o di Fiesole. Ma Ettore Romagnoli non s’é fatto legare al glorioso cadavere del passato in sì stretti, nodi da dividerne il destino e da chiudere gli occhi alla vita: egli è uomo del nostro tempo, è un maestro della cattedra un filologo e un critico di fama europea, ma senza per questo tagliarsi fuori dal consorzio dei comuni mortali e dalle quotidiane vicende; non ama, le nubi come comoda sede d’olimpiche divinità accademiche, ma le ama soltanto nel titolo d’una delle più comicamente grandiose commedie d’Aristofane da lui, tradotta, or sono ventanni, con un’aderenza spirituale e un senso d’arte che non saranno forse mai più uguagliali. Il professore universitario Ettore Romagnoli, traduttore e commentatore di classici, storico del teatro greco, della lirica greca, della musica greca, sdegna la maschera dell'austerità scientifica che è spesso indice di aridità di intelletto o di cuore e scende tra le folle in veste di volgarizzatore, di banditore e di polemista senza credere di sminuire la propria gloria accademica. Egli ci ha dato e ci dà un esempio di umanismo cordiale e di autorità filologica e critica antiarcigna che gli acquista la gratitudine di quanti ricordano lo stato di servilismo di buona parte del mondo universitario prebellico di fronte alla scienza, alla filosofia e alla filologia germaniche. Ettore Romagnoli ebbe allora il coraggio di reagire, e gettò te basi d’una polemica che fece scandalo ma servi a, distruggere moltissimi miti ritenuti incrollabili e ricondusse un’atmosfera di sincerità e di giovinezza nel campo degli studi italiani. La sua attività è mirabile; il suo entusiasmo e la sua irrequietudine inesauribili; egli ha dato e dà il suo nome e la sua opera a imprese editoriali di grande portata (basti ricordare la collezione zanichelliana dei poeti greci, da Omero agli Alessandrini, tutti tradotti personalmente da lui), accende ogni ventiquattr’ore una polemica, difende ogni due giorni una causa compromessa, si batte almeno una volta alla settimana per un amico attaccato; e intanto traduce, scrìve per i giornali, sta attento alla attività musicale e teatrale del mondo, organizza gli spettacoli classici, prepara drammi e commedie, da fuori volumi di novelle, accantona progetti. L’accademico Ettore Romagnoli, in assidua comunione col regno dei morti, è veramente un. italiano ben vivo. La sua bibliografia ragionata richiederebbe una pagina di giornale. Qui ci accontentiamo di segnalare i due volumi più recenti, apparsi nelle edizioni Zanichelli cui egli resta fedele: una raccolta, di Novelle di tono satirico, che talvolta declina nel burlesco, talvolta si tinge d ’un umorismo romantico alla Heine, e dove affiora anche qualche motivo della polemica antifilosofica e antifilologica impegnata col mondo culturale germanico: sotto questo aspetto la. novella « La tragedia dei filosofi » è forse la più caratteristica e divertente della serie; e un terzetto di Drammi Arabi derivati dal vecchio fondo fiabesco orientale e ravvivati da. una vena comica e ironica di buonissima lega e di largo respiro. I tre Drammi Arabi (Il giglio di Ali, La notte di Suleica, La notte di Miriam) continuano il teatro romagnoliano di ispirazione classica, lirico-romantica e moderna e rappresentano in linea d’arte qualche cosa di più d’una parentesi o tregua strappata alle esigenze degli studi severi.
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Collezione: Diorama 09.12.31
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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Ettore Romagnoli,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/233.