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Titolo: Scoperte in biblioteca

Autore: Diego Valeri, Marcello Gallian

Data: 1938-11-16

Identificatore: 1937-38_55

Testo: Le "inchieste" del Diorama
Scoperte in biblioteca
Abbiamo rivolto agli scrittori italiani questa domanda:
« Nelle vostre letture, avete mai riscoperto un libro generalmente dimenticato: o avete scoperto un libro di autore poco noto o magari ignoto dei tutto che vi ha latto una grande impressione? ».
Oggi pubblichiamo le risposte di Diego Valeri e di Marcello Gallian. Diego Valeri non poteva « scoprire » che un poeta. E ha scoperto, infatti, come racconta qui sotto, Dino Campana dei Canti orfici, che il destino aveva isolato dal mondo dei vivi per relegarlo in quello della gente senza memoria e senza tempo. Scoprire Campana? Il verbo non è da prendere in senso letterale: ma non vediamo nulla di più straordinario dell'incontro, sulle strade della vita, di due temperamenti lirici così diversi come il romantico veneziano Diego Valeri e il folle e vagabondo toscano Dino Campana. Scrive dunque il Valeri:
« No, veramente: non ho mai scoperto, o riscoperto nulla... Una grande impressione mi fece a suo tempo (vent’anni fa, sùbito dopo la guerra) un libro di autore ignoto, incontrato per caso a Bologna, in una libreria di via Indipendenza: « Fuori è la notte chiomata di muti canti, pallido amor degli erranti »: preso al laccio da queste magiche parole, intraviste tra pagina e pàgina, acquistai quel piccolo libro, male stampato a Marradi, nel 1914, dalla tipografia Rivagli, e tenuto insieme, sotto una povera copertina gialla, da una cucitura di grosso spago sfilacciato. Erano i Canti orfici di Dino Campana.
Una scoperta dunque? Mai più. Quando parlai della cosa agli amici, mi accorsi che molti, tra i pochi, già conoscevano il poeta e il libro.
Ciò non toglie, s’intende, che Dino Campana sia ancor oggi, per il pubblico leggente, un autore da scoprire. Ma pare che questo sia ormai il destino di tutti i poeti ».
Diego Valeri
Per Marcello Gallian, invece, la cosa è diversa. Egli segnala nell’inchiesta il libro, a torto trascurato, d’uno scrittore siciliano della nuova generazione; e noi a nostra volta siamo lieti di seguire il. dinamico Marcello in questa legittima rivendicazione:
« Leggo spesso spessissimo, forse da mane a sera, diuturnamente, tutti i libri che escono da vent’anni a questa parte: anche i pieno suadenti, anche quelli pagati dagli stessi autori.
V’è da segnalare in Italia un solo libro, dimenticato o sconosciuto: « Il testamento di Giuda » di Gesualdo Manzella Frontini. Nel libro è racchiusa tutta intera l’atmosfera della guerra e del dopoguerra 1914-1918, non soltanto italiana, ma addirittura internazionale. Un tal libro, poiché è stato scritto da un giovane di valore e da un giovane che non usa correre con le sue stampe sotto il braccio da questo e da quello, è stato dimenticato e dai più ignorato. Cosa che non capita in Italia soltanto a Manzella Frontini ».
Marcello Gallian

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 16.11.38

Citazione: Diego Valeri e Marcello Gallian, “Scoperte in biblioteca,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 11 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2374.