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Titolo: Indici di riviste

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli), Amerigo Bartoli

Data: 1938-12-07

Identificatore: 1937-38_73

Testo: Osservatorio
Indici di riviste
Presso la Libreria Ulpiano di Roma sono usciti, a cura di Enrico Falqui, gli indici di tre riviste d’anteguerra attraverso le cui raccolte si possono già costruire i lineamenti d’una storia letteraria del primo Novecento: La Voce, Lacerba e Lirica.
L’utilità di questi « ragguagli bibliografici » è evidente. Ma bisognerà che essi non si fermino ai primi numeri, che dopo gl’indici delle tre riviste citate vengano quelli del Convito, di Poesia, del Regno, del Leonardo, di Hermes, del Conciliatore, di tutti infine i documenti di quei movimenti di idee e di quelle battaglie e polemiche da cui usci la nuova cultura italiana. Fu un tempo fecondo, una primavera: e la chiuse la guerra; parecchi dei nomi che incontriamo scorrendo ora gl'indici sono di morti del Carso e della gran cerchia alpina, Serra e Slataper, Stuparich, Vaina e Bellini, che chiusero eroicamente la loro laboriosa giornata. Quel che resta di loro, opere e ideali, non si può dimenticare: sono già storia, d’un ieri che ci pare favolosamente lontano, ma i cui echi sono vivi e durevoli.
L’attività della Voce si svolse dal 1908 al 1916; la rivista fu diretta per circa sei anni da Giuseppe Prezzolini, con una breve parentesi di direzione papiniana; alla fine del 1914 la Voce diventò rivista letteraria e ne assunse la direzione Giuseppe De Robertis; ma durante cinque o sei mesi del 1915 uscì anche un’edizione politica della Voce; e l'indice oro apparso tien conto di tutta la molta e variata materia raggruppata in successione cronologica, sotto i nomi dei singoli autori ordinati alfabeticamente. In una nota preliminare all'indice il De Robertis illustra la funzione e l’importanza della Voce letteraria da lui diretta, rivista eclettica in quanto vi collaborarono scrittori che andavano da Soffici a Cardarelli, ma con un’attenzione al fatto letterario dell'arte, alla tecnica, alla « lettura » (Saper leggere è appunto il titolo d’un articolo apparso nella Voce; ma saper leggere potrebbe dirsi il motto dei vociani, la loro bandiera) che il De Robertis fa risalire al Serra, e anche più indietro, richiamandosi al Carducci e al Sainte-Beuve: senonchè il « saper leggere » delle diverse generazioni di critici è necessariamente influenzato da occasioni, ragioni, ideali e metodi diversi, e soltanto per collegare la « lettura » del Serra a quella del Carducci bisogna fare un bello sforzo. Ma questo è un altro discorso. Per restare alla Voce e ai vociani, è certo che essi ricavarono molte cose dalle loro letture, e formularono giudizi intelligenti e li posero in armonia nel quadro della storia. Non è piccolo merito.
Quanto agli indici delle altre due riviste, per Lacerba la nota introduttiva è di Nicola Moscardelli (andare incontro al desiderio di rinnovamento e rinvigorimento che fermentava nel cuore dei giovani; molto di duraturo e di vivo anche qui, e non si dimentichi che su Lacerba Soffici pubblicò la prima volta il Giornale di bordo); e per Lirica la nota è di Giorgio Vigolo: la rivista fu fondata a Roma nel 1912 da Arturo Onofri, Armando De Santis e Teofilo Valenti e uscì per due annate, prima manifestazione d’un determinato ambiente d’arte e di cultura che formatosi a Roma nell’immediato anteguerra doveva poi dare la sua impronta al periodo che seguì fino alla Ronda e alla prima Italia Letteraria.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.12.38

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli) e Amerigo Bartoli, “Indici di riviste,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 03 dicembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2392.