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Titolo: L’arca dei semplici

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli), Amerigo Bartoli

Data: 1938-12-07

Identificatore: 1937-38_74

Testo: IL LIBRO
della settimana
« L'arca
dei semplici »
Ci sono molti angeli nei racconti del toscano Nicola Lisi: direi che tutta la sua narrativa è « angelica », non in un senso spiritualizzante e fiabesco, ma in una direzione di chiarezza, di semplicità e di umiltà che formano insieme il volto dell’uomo e lo stile dello scrittore. Per chi, prima di conoscere di persona il Lisi, abbia letto due o tre de’ suoi libri, la conoscenza è poi quale le letture facevano pensare: l’uomo non ci delude, si è proprio presentato e confessato intiero nelle sue pagine trasparenti e lievi dove gioca una poesia aerea su delicati archi di luce messi a far ponte tra il sogno e la realtà. Anche si nota nel Usi un certo qual dono di scoprire, con indulgenti intenzioni, alcuni aspetti umoristici degli individui e delle cose, di cogliere le risultanti comiche di alcuni contrasti e di fissarle in appunti o moralità che non si chiudono sopra se stessi ma lasciano la porta aperta su evasioni del pensiero e del sentimento verso cieli tersi e lontani.
Il realismo di Lisi non accetta paradigmi obbligati, ma sottintende una levitazione dello spunto narrativo e la sua conseguente trasformazione in favola e in mito: sì che dal dato realistico e dalla sua piatta atmosfera si passa senza scosse e soluzioni all’atmosfera favolosa che il Lisi distende sulle sue evocazioni: è questo un dono magico non infrequente nella letteratura moderna, e naturalmente presuppone doni autentici di poesia; ma nel Usi il processo ha un andamento particolare, una sua struttura logica che, più che in una trasformazione, si risolve in una identificazione dei termini, sì che il passaggio dal reale al lirico è piuttosto fusione di elementi in un’armonia di ordito.
Questa nota originale del Lisi è visibile in tutti i suoi libri; e poche volte ci è stato dato di constatare altrettanta coerenza e fedeltà in un ciclo artistico senza che vi si insedi la maniera.
L’arca dei semplici rappresenta il Lisi di questi giorni, ed è una lettura da consigliare a quanti chiedono al narratore qualche cosa di più d’un modesto rapporto di casi: compongono l’Arca diciotto capitoli, ciascuno dei quali si presterebbe ad esemplificare abbondantemente la posizione del Lisi e le qualità della sua scrittura. Vi sono rappresentazioni di una complessità e vivacità che ricordano certe stampe popolari (La fiera degli asini ha il mordente e il movimento di quella dell'Impruneta) accanto a invenzioni (La gamba della Namur) che da uno spunto umoristico arrivano al patetico e al drammatico e dischiudono panorami morali o implicano giudizi di una ampiezza insospettabile allorché il racconto prende le mosse al modo d’una cronaca paesana. E si potrebbe continuare derivando da altre di codeste stampe colorate i caratteri e le ragioni della parte che il Lisi rappresenta nella odierna narrativa.
*
Nicola Lisi

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.12.38

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli) e Amerigo Bartoli, “L’arca dei semplici,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2393.