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Titolo: Polvere di Roma

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1938-12-14

Identificatore: 1937-38_81

Testo: Il libro della settimana
Polvere di Roma
C’è modo e modo di far conoscenza e amicizia con Roma, come dimostrano le esperienze dei visitatori illustrissimi (citazioni d’obbligo) da Goethe a Stendhal e a Chateaubriand. Se ne conclude che Roma universale può in fin dei conti restare un fatto del tutto particolare: sentenza che suona bene in testa a tutti i diari, lunari, cronache, memoriali in cui siano registrati fatti personali con Roma e meditazioni romane, dal gusto neoclassico a quello romantico e postromantico. Quanti, ormai, i diari sentimentali alla scoperta del Palatino, della via Aurelia, di Trastevere e dei Borghi? L’ultimo in ordine di tempo s’intitola Polvere di Roma (ed. Parenti, lire 12) e l’ha scritto Rodolfo De Mattei in una disposizione di spirito che riconosce alla prima i segreti del luogo, come dire l’aura privilegiata, la forza di resistenza, la molla dell’eterno che agisce in ogni pietra e in ogni rudere e li salda, nella continuità della tradizione, all’avvenire. Roma « è una città che sconcerta e poi sa ridursi impalpabile sino a reggere le sue memorie come un peso di piume ». Le quali memorie non si esauriscono nel fatto storico e archeologico, ma continuano a vivere e a vegetare, fonte non di esempi preclari e di alti ammaestramenti a fini didascalici e moralistici, ma in funzione d’un costante progredire che attraverso due millenni allaccia due albe d’impero. Anche nei tempi oscuri di transizione e di silenzio, quando i Fori ruinavano deserti o sotto gli archi scalpitavano i cavalli barbarici, la missione di Roma non si esaurì, la fiaccola non si spense, la consegna fu tramandata.
Ma quale clima! Vi si riconosce la mano degli dei. «... Avrete modo d’accertarvi come qui il materiale si concili allo spirituale, e tra cielo e terra vi sia alleanza sicura ». Roma è ricca di tali sposalizi. Ricercarli in compagnia di un uomo preparato, intelligente e sensibile come il De Mattei è cosa che fa piacere, poiché fin dai primi scambi d’idee t’avvedi che non si tratta di chiacchiere estetiche, di cianfrusaglie erudite e di divagazioni storiche per turisti di passaggio; ma d’una sostanziosa e cordiale partecipazione alla « vita intima » di Roma che sottintende estetica, storia ed erudizione ma fuse al calore bianco del sentimento e cementate dalla poesia. Infine, resti ancora una volta dimostrato che senza amore non può esservi che scarso vedere; e se vuoi vedere Roma non basta arrivarci magari discendendo dal cielo con l’aeroplano. C’è troppa gente ancor oggi che vola ad occhi chiusi per paura della vertigine.
Le passeggiate per Roma col De Mattei ti portano nelle basiliche, pietre di Pietro, nelle cripte e nei sotterranei, su per le infinite scalee dei sette colli, lungo il Tevere lutulento, sotto la quercia del Tasso e l’arancio dell’Aventino, alle feste del popolo e negli splendori dei palazzi, nei meandri della cronaca minuta e sulle grandi orme del passato. Ieri e oggi, alleanza della realtà e del mito, senso dell’eterno. Esso ti balza incontro anche se guardi la più semplice delle pietre o leggi il nome d’una strada fuori mano. Il sole continua a non vedere nihil maius, e splende sulle colonne rialzate per volontà di Mussolini. E i versi del Carme secolare, adattati alla musica pucciniana, li cantano da un capo all’altro d’Italia le masse che lavorano e i cori della giovinezza.
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Un'illustrazione del volume di De Mattei

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 14.12.38

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Polvere di Roma,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2400.