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Titolo: Tempo viene

Autore: Lorenzo Gigli

Data: 1938-12-14

Identificatore: 1937-38_82

Testo: OSSERVATORIO
Tempo viene...
La «bonifica libraria» e il conseguente controllo della produzione nazionale e importata ai fini che appunto la bonifica si propone per la difesa del patrimonio spirituale del popolo italiano, rimettono sul tappeto la questione delle traduzioni di opere straniere. È codesto un settore particolarmente delicato che esige una vigilanza assidua: quando un’opera straniera sia stata giudicata degna di traduzione in lingua italiana, il compito di chi giudica non deve considerarsi esaurito; bisogna che il suo controllo si estenda anche alla qualità letteraria della traduzione, e in questo senso impegni la responsabilità del traduttore e dell’editore.
Soprattutto nel periodo caotico del dopoguerra, tra il 1920 e il ’22, quando la letteratura narrativa da giardino delle Muse si era andata trasformando in un terreno vago dove tutti i vagabondi abbandonavano i loro rifiuti o coltivavano equivoci fiori e ortaggi senza sapore, si delineò con le caratteristiche disordinate del momento anche il fenomeno della pletora delle traduzioni che mescolavano il buono il medioere e il pessimo senza discernimento o, peggio, col deliberato proposito di confondere le idee e di sfruttare la pubblica curiosità.
Accadde così che di certi autori, rivelati e tradotti da critici e scrittori competenti e presentati da riviste autorevoli, s’impadronissero di colpo certi editori i quali, visto il successo iniziale della presentazione, affidavano a « negri » qualunque la traduzione in blocco delle opere dell’autore rivelato e le gettavano tutte insieme sul mercato, per arrivare prima dell'editore serio che preparava con metodo l’edizione di quelle stesse opere. Con la conseguenza che spesse volte, vedendosi preceduto dagli editori poco scrupolosi (e quasi sempre con versioni scorrettissime, di seconda mano, condotte su cattive versioni francesi), Veditore serio finiva per abbandonare l’impresa. Ciò si verificò per uno scrittore come Conrad, il quale precipitò subito nelle mani dell’editoria speculatrice; e si ripetè per Jack London, per Curwood, per Lawrence, per molti altri...
Tempo viene che sale e che discende: ed oggi è finito il tempo della faciloneria e della speculazione libraria. Ma sarà bene, ad ogni modo, non perdere di vista il settore delle traduzioni; e intanto intensificare la preparazione di quell'albo dei traduttori al quale il Sindacato nazionale fascista degli autori e scrittori attende e che bloccherà automaticamente tutte le manovre d’evasione e tutti i trucchi.
1.g.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 14.12.38

Citazione: Lorenzo Gigli, “Tempo viene,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2401.