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Titolo: Osservatorio: Conferenza è francesismo; Essere chiari

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1939-01-18

Identificatore: 1939_51

Testo: Osservatorio
Conferenza è francesismo
Conferenza (dal latino conferre, conferire) prima nel significato di colloquio tra due o più persone per definire cosa importante, poi in quello di lezione o discorso in pubblico sopra qualche argomento, infine nel significato di riunione diplomatica, è parola registrata da tutti i dizionari e si trova in molti buoni scrittori. Ma nel 1888, richiesto d’un pensiero per l’album-ricordo che un comitato di studenti preparava per l'ottavo centenario della Università di Bologna, il Carducci scrisse:
« Fatemi il piacere di dire agli amici del Carlino che non vogliano più chiamar conferenza ciò che dirò il 12 prossimo. Conferenze io le lascio fare agli abati e ai professori francesi. Io italiano faccio discorsi; come facevano e dicevano i miei padri, Nicolò Machiavelli e Francesco Guicciardini ».
Essere chiari
Si disputa, da qualche tempo, sulle riviste letterarie, a proposito di certa critica giovane accusata di ermetismo: che è quanto dire di avvolgere il proprio pensiero nelle reti d’un discorso che si stenta a capire, lasciando per tal modo sussistere il dubbio che l’oscurità verbale non sia che un artificio per nascondere la povertà o l’assenza delle idee. Non entreremo terzi nella polemica. Qui vi si accenna soltanto per fare, di passaggio, l’ennesimo elogio della chiarezza, ch’é sempre stata una qualità degli scrittori veri: e per spezzare una lancia contro l’oscurità del linguaggio valendoci d’una sentenza di Galileo, il quale ammoniva che « parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 18.01.39

Etichette:

Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Osservatorio: Conferenza è francesismo; Essere chiari,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2468.