Osservatorio: Risposta d’un italiano (dettagli)
Titolo: Osservatorio: Risposta d’un italiano
Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1939-01-25
Identificatore: 1939_62
Testo:
Osservatorio
Risposta d'un italiano
Fu Davide Bertolotti un letterato torinese del primo Ottocento, oggi ricordato soltanto per il nome che ha dato a una via cittadina, ma a’ suoi tempi popolare per alcuni romanzi storici (uno, che trattava della calata degli Ungheri in Italia nel secolo X, gli fu recensito da Stendhal in una rivista inglese) e per una facile vena di poeta. Scrisse tra l’altro una ode assai lodata in occasione della nascita del Re di Roma. Ma se i versi e i romanzi del Bertolotti non si leggono più, gl'italiani d’oggi hanno il dovere di rammentare un suo coraggioso gesto all'indomani della caduta di Napoleone: vi accenna lo Stendhal nella recensione citata, lo riferisce Vittorio Bersezio nel primo volume dell’opera Il regno di Vittorio Emanuele II e lo racconta lo stesso Bertolotti in una breve autobiografia inserita nell’opera I miei tempi di Angelo Brofferio (Libro VI, cap. 99). Si tratta di questo:
Nell’aprile del 1814, caduto Napoleone, e con esso l’Impero, Chateaubriand pubblicava a Parigi un libro intitolato: Buonaparte e i Borboni, nel quale, opponendo al Piccolo Caporale la Monarchia storica, rinnegava il Buonaparte per francese, e di tutti i misfatti che gli attribuiva, accusava la sua origine italiana, la sua natura italiana. Il libello, che corse tutta l’Europa, mosse gl’italiani a veementissimo e giustissimo sdegno. Di esso si fece interprete il Bertolotti il quale rispose con la Lettera di un Italiano al visconte di Chateaubriand, proclamando che l’Italia accettava per proprio figlio nella sventura il Grande che la Francia le aveva sì acremente conteso quando era all’apogeo della fortuna e che ora respingeva vilmente da sé. La lettera del Bertolotti, scritta con tutto l’ardore della giovinezza e con tutto l’impeto dell’indignazione, venne ristampata e diffusa in ogni parte d’Italia, tradotta in tutte le lingue e perfino venduta per le vie di Parigi. Rappresentava un atto di giustizia, una coraggiosa rivendicazione, e fece battere tutti i cuori italiani, fieri delle glorie e del destino della nostra razza. Essa può considerarsi l’anticipazione, a distanza d’oltre un secolo, delle ragioni per cui la Corsica e i suoi figli sono parte integrante, anche se forzatamente lontani, di quella realtà storica che si chiama Italia.
Collezione: Diorama 25.01.39
Etichette: Osservatorio
Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Osservatorio: Risposta d’un italiano,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 23 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2479.