Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Osservatorio: Ritorno ai classici

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1939-02-15

Identificatore: 1939_81

Testo: Osservatorio
Ritorno ai classici
Scrive un lettore a proposito della nostra nota della settimana scorsa sulle edizioni dei classici: « Plaudo al rilievo della Gazzetta. Manchiamo di edizioni complete accessibili dei nostri maggiori scrittori, dal Petrarca al Manzoni. E poi si dice che la nostra letteratura non è popolare. Ma cosa si fa per renderla popolare? ». E qui il lettore aggiunge, agli esempi da noi addotti, quelli di Leonardo, di Michelangelo, del Machiavelli e del Vico. Gliene diamo atto. La nostra nota però, nell’indicare le lacune, metteva anche in rilievo il fervore di attività che da qualche anno si manifesta nell’editoria italiana in fatto di stampa di testi classici; anzi, se c'è un appunto da muovere a questo fervore, è che alcune di tali imprese vanno in certo qual modo parallele e si fanno concorrenza, mentre basterebbe un niente perchè non si disturbino a vicenda (ma questo è un discorso al quale gli editori italiani si sono sempre mostrati refrattari, e appena uno imbrocca una iniziativa, subito due o tre altri l'imitano e gli van dietro, quasi che non ci fosse da mietere per tutti tenendosi su terreni diversi).
Dunque, fervore per i classici; e sta bene: abbiamo citato Le Monnier e Laterza, Sansoni e Zanichelli, Barbera e Cappelli... È doveroso accennare anche a raccolte di carattere particolare, ai classici dell’Utet per esempio (dove s’è ripubblicato, tra l’altro, l’originale e quasi introvabile commento del Tommaseo alla Divina Commedia) e a certe ottime collezioni scolastiche come quella della Società Editrice Internazionale; poi va ricordata la collezione delle pagine dei maggiori scrittori scelte e presentate da letterati viventi che Ugo Ojetti diresse durante qualche anno per Treves e che è ormai ferma dopo circa settanta volumi; frattanto l'Ojetti ha assunto la direzione della raccolta dei classici dell’editore Rizzoli.
Ma il nostro discorso aveva per tema le opere complete di determinati autori, in edizioni non da bibliofili o da biblioteche, ma accessibili anche al pubblico medio: a questo fine lavora da alcuni anni l’editore Mondadori, il quale appunto si è proposto di preparare gradualmente il corpus dei massimi scrittori italiani offrendo d’ognuno tutti i testi nella forma critica più esatta e con saggi introduttivi, note, bibliografie, cronologie, cioè con tutto l’apparato necessario ad agevolarne la lettura a vaste correnti di pubblico. È impresa, questa, che richiederà anni a realizzarsi, e si vorrebbe intanto che il Mondadori accelerasse i tempi almeno per gli scrittori già messi in cantiere (per esempio il terzo volume del Goldoni esce a un anno di distanza, e forse più, dal secondo, e poiché i tomi goldoniani dovranno essere nove o dieci, Iddio ci conceda di vederli tutti... ). Oltre il Goldoni (a cura di Giuseppe Ortolani, e l’edizione mondadoriana va così sulle orme di quella ultratrentennale del Municipio di Venezia, riservata a poche centinaia di sottoscrittori), sono uscite le opere del Boiardo e del Bandello e lo Zibaldone del Leopardi; completeranno il primo gruppo le opere complete di altri otto classici scelti nei diversi secoli, e cioè Sacchetti, Leonardo, Michelangelo, Ariosto, Aretino, Vico, Metastasio e Foscolo.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 15.02.39

Etichette:

Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Osservatorio: Ritorno ai classici,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2498.