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Titolo: I vespri letterari

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1939-04-12

Identificatore: 1939_127

Testo: I VESPRI LETTERARI
Antologia della tradizione misogallica del pensiero italiano, dal Baretti a Ferdinando Martini, compilata e commentata da Luigi Chiarini e Rodolfo Jacuzio Ristori, questi Vespri Letterari (ed. Quadrivio, Roma, L. 12) sono preceduti da un avviso di Telesio Interlandi che potrebbe indirizzarsi al solito uomo « mezzo salvato », nel caso nostro a tutti i francesi, chiamati oggi più che mai in causa per rivedere le loro posizioni mentali di fronte alla realtà italiana. Ch’essi, uomini politici, letterati, individui della strada, l’abbiano sempre misconosciuta o addirittura ignorata è cosa pacifica. Dal canto nostro non si sono aspettate le presenti circostanze per rendercene conto e ribattere. L’antologia rivela appunto la continuità antifrancese del pensiero italiano nei due secoli a noi più vicini, quelli che, come nota esattamente l’Interlandi, « videro il tentativo di manomissione ideale dell’Italia da parte della Francia »; e dimostra come in ogni tempo quanto di più italiano vi fu tra noi reagì agli aspetti infausti della influenza francese. Non si tratta di piccoli nomi, nè tampoco di reazionari o uomini di Chiesa: Alfieri, Foscolo, Leopardi, Mazzini, Gioberti... artisti, poeti, filosofi. I compilatori hanno lasciato da parte i politici per mantener la polemica su un piano più pacato; ma (avvertono) in ognuno degli scrittori scelti «è quell’alto senso di spiritualità e religiosità che caratterizza il pensiero italiano nei confronti dell’arido razionalismo francese». La gente, che ha il senso classico, gerarchico, della costruzione politica, e propugna la libertà nel progresso sociale e nell’ordine spirituale. E sarà bene che sulle pagine di questi scrittori, deformate o magari messe al bando dalla cultura demo-massonica, meditino gli italiani d’oggi, specie coloro (ce ne sono ancora) che ripetono i luoghi comuni di tale cultura e coi tempi che corrono vanno cianciando di fratellanza latina, di civiltà umanitaria, e d’altrettante favole inique e dannose, specchietti per le allodole dai quali per troppo lungo ordine di anni le nostre classi borghesi si sono lasciate attirare. Diceva appunto, il Baretti a’ suoi giorni, alludendo a certa gente tenera delle nuove filosofie d’oltralpe: «... so che predicherei al deserto, predicando alla turba dei nostri presuntuosi filosofantelli d’astenersi affatto da sì perniciose letture, che riescono purtroppo dilettevoli a tutti coloro i quali sono solo superficialmente saputi ».
Le pagine dei Vespri Letterari sono, dicevamo in principio, istruttive anche per i francesi; e chi sa che qualche uomo di spirito (se fra loro ce n’è ancora) non ne traduca qualcuna: sarebbe, se mai, una manifestazione di spirito concreto, non una fumisteria o un atto spavaldo, e ad ogni modo da considerare come una riparazione a troppi fenomeni di leggerezza e di disordine che caratterizzano da parte gallica i rapporti con noi. O leggete, ex alleati del '15 e filoversagliesi, queste parole del nostro Tommaseo: «... la Francia, finch’avrà nemica e alienata da sè l’Italia, sarà debole sempre, e finché la politica degli italiani sarà contraria alla Francia, eterna in Parigi vivrà la discordia, e nella reggia di Parigi il pericolo... ». Verità che hanno su per giù cent’anni, e che le capirebbe un bambino. Ma quos vult perdere, come dicevano gli antichi; e i signori del Quai d’Orsay dopo la guerra hanno sempre avuto un dio contro di loro.
Agli intellettuali o pseudo-intellettuali consiglieremo la lettura di certe pagine dello Zibaldone leopardiano intorno alla schiavitù francese della lingua e della letteratura nostre o quelle del De Sanctis in risposta a Giulio Janin detrattor dell’Alfieri; e, come suggello definitivo sulla leggerezza e superficialità dei giudizi francesi, il brillantissimo scritto del nostro veramente spiritoso Ferdinando Martini intorno a strampalate impressioni sulla Germania, messe in giro dal romanziere Ernesto Feydeau appena tre anni dopo Sédan.
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File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 12.04.39

Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “I vespri letterari,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2544.