Diorama Letterario

Titolo: Interviste fulminanti: Bargellini interprete di pittori

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1939-05-24

Identificatore: 1939_158

Testo: INTERVISTE FULMINANTI
BARGELLINI interprete di pittori
Il nostro libraio stamane ci ha detto: «Mi annunciano la spedizione d’un’opera nuova di Piero Bargellini, Città di pittori. Che sarà? ». Ci siamo precipitati al telefono e abbiamo chiamato Bargellini da Firenze:
— Senti, hai tre minuti di tempo per discorrere del tuo libro ai lettori della Gazzetta.
Il triumviro del Frontespizio ha afferrato al volo la situazione e ha risposto: — Interrogami...
— Anzitutto, devi spiegare la ragione del titolo.
— Ecco. La città è Firenze; i pittori sono Cimabue, Giotto, Buffalmacco, Simone Martini, Andrea di Bonaiuto, Gaddo Taddeo e Agnolo Gaddi, Gherardo Starnina, Lorenzo Monaco, Masaccio.
— O che non li conosciamo?
— Certo. Ma io mi permetto di rispondere che forse non tutti sono stati ben visti. Quella poi che dovrebbe essere (è sempre bene usare questi condizionali! ) la novità del mio libro, consiste nella vicenda artistica che accomuna i nominati pittori...
— È già passato un minuto. Fa presto; se no ci levano la comunicazione.
— Mi è parso (è sempre bene usar questi dubitativi! ) di aver colto nella vicenda artistica fiorentina l’eterna vicenda dell’arte, cioè il perenne contrasto fra realismo e metafisica, tra dramma e lirica, tra espressione e incantesimo. Centro del mio libro è (dovrebbe essere) la straordinaria avventura del gotico, entrato proditoriamente nella città di pittori dopo Buffalmacco e debellato da Masaccio.
— La città di Firenze diventa perciò una specie di città ideale...
— Proprio così. In essa il dramma storico dei citati pittori assume (o dovrebbe assumere) importanza universale. Tu sai, per esempio, come esista un goticismo moderno, un fiabesco fiorito, un lirismo incantato e come si aspetti...
(Voce della telefonista: — Raddoppiate? ).
Bargellini: — Lasciamo perdere. Il resto lo leggerai nel mio libro, che tra qualche giorno sarà sul tuo tavolino.
Piero Bargellini