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Titolo: Clara fra i lupi di Arnaldo Fratelli

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1939-06-21

Identificatore: 1939_191

Testo: IL LIBRO
della settimana
Clara fra i lupi
La semplice allegoria del titolo dichiara i caratteri e i limiti di questo romanzo di Arnaldo Frateili (ed. Bompiani, L. 12) che uscì prima a puntate in una rivista e nacque come racconto d’amore per un pubblico prevalentemente femminile. Ma il volume ne permette una lettura più consapevole e ordinata, atta a far luce su alcune prospettive che la pubblicazione a puntate settimanali impediva di vedere nella loro logica e continuità. Se ne avvantaggia l’economia del romanzo come lo studio dei caratteri e il contrasto delle passioni; e fin l’inserimento dell’attualità — così aggiornata nelle puntate che il romanzo dava l’impressione di essere condotto avanti di settimana in settimana cogliendo ogni pretesto di divagazione che potesse accrescere l’interesse immediato della lettura — diventa giustificabile ai fini generali dell’opera e coerente ad alcune circostanze particolari della vicenda, perdendo così nel trapasso dalla rivista al libro il gravame negativo della pura occasione.
Siamo in un settore erotico-sentimentale passato al vaglio delle esigenze modernissime d’un romanticismo riveduto e corretto. Società 900, ragazze 900, pochi scrupoli, molti capricci; ma sotto alla verniciatura cinica e spregiudicata delle generazioni moderne in fatto di sentimento, continua ineluttabilmente a scorrere il gran fiume delle verità elementari e delle tradizioni; e a certi richiami della vita nessuno rimane poi sordo. La Clara di Frateili è appunto una ragazza che non s’è sorvegliata e difesa troppo contro la tirannia dei sensi, incapace a resistere a « quel fluido di attrazione fisica che talora sentiva passare tra sè e gli uomini, e le dava come l’eccitazione d’un liquore». Motivo per cui, quando Clara sente d’amare davvero, d’aver finalmente incontrato il « suo uomo », non gli può portare in dono che una corona di fiori d’arancio alquanto avvizzita; e anche se i ricordi delle sue precedenti avventure si sono cancellati in lei e la sua anima ne ha così profondo orrore da riceverne di riflesso una seconda purezza, questo non basta a distruggere il passato e a far sì che il prescelto non ne provi disgusto e gelosia. Ama anche lui per la prima volta come ama lei; e durante una drammatica confessione succede che la ragazza gli si abbandona. Poi lui se ne va lontano, deciso a non far più parlare di sè. Era un regista quasi famoso; abbandona tutto e parte per la Cirenaica dove farà, su un pezzo di terra, il pioniere. Senonchè c’è la vita che continua; la sera della crisi ha un seguito, un figlio sta per nascere. L’uomo ritorna, sposa Clara e se la porta in terra d’Africa; ma lei vuole che il bambino nasca in Italia, sì che ripassano il mare e si rifugiano nel paese di Clara; dove costei muore dando alla luce la sua creatura. Ha compiuto la sua missione di donna, ha trovato attraverso gli errori la verità e può congedarsi in pace dal mondo dei « lupi » che tuttavia non le è stato troppo nemico.
La rivelazione che non è tutto egoismo e cecità nella vita, Clara l’aveva avuta un giorno che, entrando in una povera casa per soccorrere una famigliola privata del padre, s’era commossa al pianto disperato della vedova e aveva pianto con lei. La donna ripeteva tra i singhiozzi: « Era il mio uomo, e adesso non c’è più! ». E Clara capiva che cosa significava poter dire « il mio uomo », in quel senso della continuità della famiglia che dà la forza di vivere anche nel dolore. È questo uno dei momenti più delicati e patetici del racconto, in cui il Frateili offre la riprova della sua virtù di interprete di particolari stati d’animo e di annotatore di segreti tremori dello spirito, ciò che sottintende un’attenzione e una simpatia che per essere riservata e pudica, cioè tenuta su un piano poetico, non scende meno a fondo. Con codeste sue armi egli affronta i caratteri e risolve, le situazioni, non forzando mai il tono, anzi narrando con un discorso pieno di dignità e di chiarezza. Clara è personaggio studiato bene, completo, il centro motore dell’interesse umano della vicenda. Il modo col quale essa si presenta indirettamente all’uomo che l’amerà, la loro prima presa di contatto spirituale, quando ancora non si sono visti, è risolto in un’anticipazione o sintesi del personaggio ottenuta col minimo di parole; quelle che bastano, e non altre, a disegnare un'anima.
*
Arnaldo Frateili

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 21.06.39

Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Clara fra i lupi di Arnaldo Fratelli,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2608.