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Titolo: Notiziario

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1939-11-04

Identificatore: 1939_244

Testo: Notiziario
* Se tra gli antichi è un autore che si presta e anzi ci guadagna a esser presentato in antologia, questi è senza dubbio Gaspare Gozzi: con lui non occorre stare a tagliare e aggiustare, chè all’una e all’altra cosa ben provvide egli da sè. Questa dichiarazione di simpatia va in testa al grosso volume delle Opere scelte del Gozzi che Enrico Falqui ha curato per i Classici Rizzoli; e subito nella introduzione vedi che questa simpatia è ragionata, appoggiata su basi morali e stilistiche tanto fondate quant’era schietta, onesta e lucida la personalità del tribolato conte veneziano, precursore di tutti i saggisti moderni, autore di capitoli o prose d’arte come il Falqui direbbe. Il suo amore pel Gozzi è antico e provato e la odierna edizione, condotta con tutte le regole, ne è una bellissima conferma. Durante le ricerche condotte nelle biblioteche il Falqui trovò alcuni componimenti poetici del Gozzi e li pubblicò a parte, due anni or sono, in una tiratura numerata, col titolo di Rime burlesche.
* Di un romanzo giovanile di Giovanni Verga, Sulle lagune, ispirato dall’ambiente veneziano al tempo del dominio austriaco, ha dato notizia Luigi Frasca nel Meridiano di Roma. È un romanzo d’amore su sfondo accesamente patriottico.
* Due Saggi su Tozzi e Pea ha scritto Umberto Olobardi: escono nella collana « Studi Letterari » dell’editore Vallerini di Pisa. E nove anni dopo la morte dell’autore si stampa un saggio di Egisto Roggero su Leonardo (ed. Corticelli) preceduto da una informata e cordiale presentazione di Aldo Borgomaneri.
* Or sono due anni, poco prima di morire, Ettore Romagnoli fondava la collana « Poeti di Roma » (Zanichelli) iniziandola con la sua versione delle Satire e delle Epistole di Orazio, a cui seguirono le Metamorfosi di Ovidio tradotte da Ferruccio Bernini. Appare ora il terzo volume della collana che presenta i Carmi di Catullo tradotti dal senatore Guido Mazzoni.
* L’Ungheria vanta un folto gruppo di scrittrici e poetesse, la maggior parte ignorate dal pubblico italiano. Utile perciò il panorama della letteratura femminile magiara che Maria A. Loschi pubblica col titolo Scrittrici d'Ungheria (Arti Grafiche Pozzo, Torino, L. 15). Dopo uno sguardo al passato (le due più antiche scrittrici ungheresi sono due monache domenicane del Cinquecento) l’autrice allinea una serie di nutriti profili, accompagnati da fotografie che ci facilitano la conoscenza diretta delle parti in causa, parecchie delle quali, a scorno degli antifemministi, sono anche piuttosto carine. Va tenuto conto che in molti casi al profilo segue qualche saggio delle opere, si che il libro della Loschi realizza anche, la funzione d’una vera e propria antologia ungherese. Per conto nostro, testimonieremo per tutte il valore, sul piano artistico, di Renata Erdos, che fu una delle passioni della nostra giovinezza, quando Paolo Emilio Pavolini ne tradusse (1912) il dramma evangelico Giovanni il discepolo stampato in quei libretti di Carabba rilegati in tela rossa ch’erano allora uno dei primi efficaci veicoli della cultura europea in Italia.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 04.11.39

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Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Notiziario,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2661.