Anniversari del 1932 (dettagli)
Titolo: Anniversari del 1932, Il sigaro dell'editore, L'assassino di Sallustio, Maupassant non amava il teatro
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1932-01-06
Identificatore: 1932_72
Testo:
Scampoli
Anniversari del 1932
Il 1932 in fatto di anniversari non scherza: c'è chi si prende il disturbo di ricordarci che appunto quest'anno cade il 2650° anniversario della morte di Can daule, re dei Lidi, ucciso da Gige, ispiratore di parecchie opere di teatro e letterarie da Mérimée a Gide e al nostro Mario Sobrero. Cadono anche il 2400° anniversario della morte di Pausania, della nascita d’Andocide, della prima rappresentazione dei Sette contro Tebe d’Eschilo; il 2350° anniversario delle Supplici d’Euripide; e il 1950° anniversario degli Amores di Ovidio. Saltando i secoli, troviamo ancora:
1532: Rabelais pubblica il primo libro di Pantagruel e Marot l'Adolescente Clémeutine.
1632: nascita di Bourdalone, dì Madame de La Fayette, di Spinoza, mentre Galileo scopre la rotazione della terra.
1732: nascita di Beaumarchais e di Neckel.
1782: pubblicazione delle Confèssions di Rousseau.
1832: escono Stello di Alfred de Vigny, Le roi s’amuse di Victor Hugo, Indiana di Giorgio Sand, La tour de Nesle di Alessandro Dumas, Le curé de Tours di Balzac è i Jambes di August Rarbier; il 22 marzo muore a Weimar Volfanqo Goethe.
1882: morte di Garibaldi, di Gobineau, di Louis Blanc, di Darwin, di Emerson, di Rossetti, di Gambetta. Nascita di James Joyce e di Giraudoux.
Il sigaro dell'editore
Un giovane romanziere fuma un modesto mezzo toscano passeggiando per la Galleria quando gli si fa incontro il suo editore.
— Buon giorno, caro! — fa l’editore. — Non capisco perchè ti ostini a fumare questo orribile sigaro.
E così dicendo leva dalla tasca interna un magnifico astuccio di cuoio, l'apre e ne toglie un grosso avana che accende, ripetendo:
— Non capisco proprio perchè tu fumi i toscani!
Al che il giovane autore, modestamente:
— Caro mio, se io fumassi gli avana, toccherebbe a te fumare i toscani!
L'assassino di Sallustio
Di questa storiella letterario-elettorale è protagonista Eugenio Rostand, padre dell’autore del Cyrano e autore a sua volta d'una monografia su Sallustio accompagnata dalla traduzione delle sue opere. Egli si presentò un anno candidato in un collegio di Marsiglia contro il socialista Antide Boyer. Una sera durante un pubblico contraddittorio un professore di liceo, avversario del Rostand, sali sulla pedana e si mise a gridare: « Gli amici di costui vantano la sua intelligenza, la sua cultura, i suoi lavori letterari. Ma io posso dirvi la verità sul conto del signor Rostand. Quest'uomo che vi sta davanti, lo affermo e sono pronto a provarlo, ha assassinato Sallustio! ». La folla non volle sentire altro. Diede l’assalto alla pedana e il povero Rostand potè a mala pena salvarsi filando da una porta secondaria. Così Antide Boyer fu eletto e l'assassino di Sallustio rinunciò per sempre alla politica.
Maupassant non amava il teatro
E' stata trovata una lettera di Maupassant, nella quale l'autore di Bel Ami si pronuncia nettamente contro la riduzione dell'opera letteraria in opera di teatro:
« Io non permetterò mai — scrive Maupassant — che si traggano delle commedie dai miei libri, anzi non capisco neppure come una simile proposta possa esser fatta agli autori che rispettano la propria arte. La differenza tra la natura del romanzo e quella del teatro è tale che questa deformazione toglie all’opera il suo valore. Il romanzo vale per l'atmosfera creata dall’autore, per l'evocazione particolare che dei personaggi egli dà ad ogni lettore, per lo stile e la composizione. E pretendono sostituire tutto questo con le vociferazioni dei guitti e delle guitte, col gergo e la disarticolazione del teatro, il quale non può rendere l’effetto della scrittura dell'opera. Chi agisce così disonora il proprio libro, e gli scrittori che l’hanno permesso l’hanno fatto soltanto per amore del denaro, e non sono degli artisti ».
Maupassant concludeva la sua lettera spietata con questo poscritto: « E la messinscena, come può sostituire i mille particolari dei paesaggi che s’accordano con la vita del libro? Quanto a me, non farò mai più del teatro: trovo che questa convenzione è sempre falsa, è odiosa per gli amanti della verità vera».
Il romanziere e critico francese André Beaunier, convertitosi alla fede cattolica, ha curato uria nuova traduzione dell'aurea « Imitazione di Cristo » di Tomaso da Kempis che esce nelle edizioni Grasset.
Collezione: Diorama 06.01.32
Etichette: Scampoli
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Anniversari del 1932,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/328.