La scelta d'un titolo (dettagli)
Titolo: La scelta d'un titolo, Ciò che si insegna, 609 libri su Freud
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1932-02-10
Identificatore: 1932_94
Testo:
Scampoli
La scelta d’un titolo
Come si sceglie il titolo d’un romanzo? E’ una questione che assilla tutti i romanzieri, i quali, dopo aver trovato parecchi titoli, devono decidere sulla scelta definitiva e affrontare poi anche il giudizio dell’editore. E si sa che gli editori hanno, una curiosa tendenza a trovar detestabili tutti i titoli che vengono loro presentati. Uno scrittore di nostra conoscenza aveva condotto a termine un romanzo giallo, si trattava di dargli un titolo. Il nostro uomo ne preparò una lista piuttosto lunga e la sottopose a una specie di referendum tra i famigliari e gli amici. Ecco la lista: Notti d'angoscia, Notti allucinanti, La morte che previene, Il terribile mistero, La morte che, s’annuncia, La morte a casa sua, Le vittime avvertite, L’annuncio della morte, I messaggi della morte, La morte minaccia, I delitti impossibili, La casa che uccide, La casa della morte, I cipressi della morte. La villa dei cipressi, L’appartamento della morte... Tutti titoli, come si vede, d'un'originalità molto dubbia e d’un’efficacia idem. Il che non ha impedito ai famigliari ed agli amici del romanziere di pronunciarsi dando una forte maggioranza a La casa che uccide. Ed è questo appunto il titolo definitivamente prescelto.
Ciò che si insegna
I manuali scolastici non brillano quasi mai per eccessiva intelligenza ed abbondano di luoghi comuni, di giudizi fatti, di conclusioni arbitrarie, di inesattezze, di stramberìe e spesso anche di errori da prendere con le molle. E’ uscito recentemente in Francia un manuale di Letteratura inglese che dà modo ai giornali di fare delle curiose spulciature. Ecco, per esempio, come vi si parla di Shakespeare: «Shakespeare non ha inventato nulla. In fondo è un plagiario, è schiavo di mode. Ma, pur rubando i suoi argomenti, svaligiando i suoi rivali, ha innalzato un monumento che sfida i secoli ». Dickens è trattato così: «Fu un appendicista di prodigiosa abilità, un incomparabile manovratore d'ombre cinesi. Siccome il cervello umano si perfeziona, la sua opera narrativa cascherà ine vitabilmente nella letteratura per l'infanzia ». Di Kipling è detto: « Le opere della sua maturità sono pure discutibili, salvo che si considerino come semplici racconti destinati alla gioventù». E via di questo passo allegro e disinvolto...
609 libri su Freud
Una statistica delle opere relative alla teoria di Freud sulla psicanalisi ha dato risultati sbalorditivi. E' vero che Freud dal canto suo non s’è risparmiato, perchè dal 1893 a oggi ha scritto una cinquantina di volumi, senza contare gli articoli nei giornali e nelle riviste, per esporre, rivedere e completare la propria dottrina. Ma gli altri, amici e nemici, lo han battuto in breccia. Si annunzia infatti che le opere pubblicate dal 1893 in avanti per difendere o attaccare le teorie di Freud raggiungono il numero cospicuo di 609 e sono dovute ad autori delle diverse Nazioni. La bibliografia freudiana, dato il limite di tempo relativamente breve, batte verosimilmente le altre bibliografie.
Collezione: Diorama 10.02.32
Etichette: Scampoli
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “La scelta d'un titolo,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/350.