Come gli scrittori leggono l’" Almanacco Letterario" (dettagli)
Titolo: Come gli scrittori leggono l’" Almanacco Letterario"
Autore: Achille Campanile
Data: 1932-01-20
Identificatore: 1932_123
Testo:
Come gli scrittori leggono
l’ “Almanacco Letterario „
I compilatori dell’Almanacco Letterario Bompiani, i quali sono il giovane scrittore Cesare Zavattini e il giovane editore Valentino Bompiani, mi chiedono due parole di presentazione per l’Almanacco stesso. Che strana idea quella di affidare un compito così mondano a uno come me, che, nel roseo mondo delle nostre lettere, è un bandito pericoloso a cui si dà la caccia e che si deve accoppare. E poi parlare dell’Almanacco mi fa l’effetto di quegli specchi dei barbieri: lo scrittore parla del libro che parla dello scrittore che parla del libro che parla, ecc., all’infinito. Tuttavia, poiché, al pari del mio illustre personaggio, il Terrore del Versante Nord della Montagna Bruna, io sono un bandito dal cuore generoso, aderisco volentieri al desiderio dei miei giovani amici. Dirò come gli scrittori leggono l’Almanacco Letterario. E’ chiaro che un almanacco letterario è destinato non tanto al pubblico, quanto agli scrittori, che una volta tanto diventano i lettori. (Questi signori le almanaccano tutte! Trasformare gli scrittori in lettori è una trovata. Se, difatti, ci fossero al mondo tanti lettori quanti sono gli scrittori, i libri andrebbero a ruba).
Anzitutto, gli scrittori non leggono l’Almanacco. Lo sfogliano. Prendiamone uno. Per non far nomi lo chiameremo Ipsilon. Egli è rincasato con l’Almanacco fresco fresco. Si chiude nel suo studio e apre il volume. Non alle prime pagine, come sarebbe presumibile, ma alle ultime. Ma non per cercare la conclusione, come l'anno i lettori dei romanzi. Egli cerca per prima cosa l’indice dei nomi. Non c’è. Peccato. Salta alle prime pagine e sfoglia.
Atteggiamento neutrale.
Primi nomi, prime citazioni.
*
Ipsilon (tra sé) — Sempre le solite cricche. (Avanti. Altri nomi. Qualche caricatura, qualche fotografia. Ancora niente per lui. c. s. ) Camorristi! Son capaci d’avermi lasciato fuori. (Legge un frizzo per un collega. Con disprezzo. ) Che spirito! (Legge un altro frizzo per un altro collega. ) Buffonate! (Continuando a sfogliare. ) Guarda, guarda, c’è una pagina di Tizio. Che intrigante! Riesce a ficcarsi dappertutto. (Sfoglia. ) Non capisco perché valorizzino certe nullità. (Scorrendo le pagine. ) Del resto, vedo che mancano i migliori. Tanto peggio per quelli che son citati. (Gli cade l'occhio sul « Concorso della libreria incendiata ». Ricerca ansiosa d’una pagina propria. Niente. ) Che trovate sceme, però! Oh, non potevano pensare qualcosa di meno cretino? (Arriva alle pagine del referendum: Qual è la letteratura preminente nel mondo? « L’italiana, ma quella vera, che non conosce né premi, né cenacoli, ecc. ») Ecco uno che, evidentemente, non ha mai avuto premi letterari. (Legge un'altra risposta: « Nessuna. Vi sono ancora una decina di scrittori dei diversi paesi che formano uno spirito unico, ecc. — Corrado Alvaro ». ) Già. E lui, naturalmente, è convinto d’essere fra questi dieci. Poveretto! (Scorre le pagine dei ricordi: « Ho mandato, ire anni fa. una novella al Trionfo d’Amore ed è finita nel cestino. — Marco Ramperti ». ) Niente di strano. Mi maraviglio che non gli abbiano anche lirato il cestino in testa. (Legge la risposta d’un altro: « Anni fa mandai un racconto a una rivista giovanile. Il giorno dopo era morta ». ) Io toccherei ferro. (Sfoglia con crescente sprezzo. Arriva a un altro referendum: Come vi ispirate? « Guardando il mare. — Alessandro De Stefani ». ) Chi sa, poi, come riesce a guardarlo, visto che sta a Roma. (Legge: « Guardando il cielo e il mare, ecc.
— Govoni ». ) Ma è il tenore della Gioconda, che si ispira cosi. (c. s.: « Lo sa il buon Dio. — Guido Milanesi ». Lo scrittore Ipsilon borbotta. ) « No, caro, — dirà il buon Dio — io non c’entro proprio niente. Non tirare in ballo me, in queste faccende ». (Legge un'altra risposta: «Senza liquori, sigarette, droghe, ecc. ». ) Sfido io! E’ ebreo. I liquori, le sigarette, le droghe costan quattrini. (Continua a sfogliare con palese disgusto. ) Guarda, c’è anche un frizzo stupidissimo per Ics, che ha scritto dieci righe in tutta la vita. (c. s. ) Mascalzoni. Già dovevo immaginarlo. E’ una combutta di furfanti che mi voglion tagliare le gambe. Fingono d’ignorarmi, ma il pubblico conosce me, non conosce loro. Guarda qua: anche Sempronio, quello stupido. E’ naturale, non dà ombra a nessuno. E’ una vera e propria fiera della vanità, quest’almanacco. E delle più meschine vanità. Il festino degl’imbecilli. Fortuna che loro se lo scrivono e loro se lo leggono. E, per l’onore della classe, c’è da augurarsi che non càpiti sotto gli occhi del pubblico. Questo è l’organo d’una cricca. Un almanacco letterario dev’essere aperto a tutti. O tutti, o nessuno. (Scorre nervosamente la rassegna dei libri usciti nell’anno. ) Il mio, naturalmente, non è nemmeno citato. Tre righe per Cajo, una e mezza per Mevio. Non esser citati è un titolo d’onore. Preferisco che sia così, piuttosto che trovarmi a contatto con simili nullità. (A questo punto lo scrittore Ipsilon prova un tuffo al sangue e una leggera vertigine. Gli son capitate sott'occhio alcune sillabe famigliari: Piedi... sabbia... Ipsi... Ma sì, c’è una frase che lo riguarda: «... fra cui, I piedi sulla sabbia di Giancarlo Ipsilon ». E’ lui. Accende una sigaretta e rilegge attentamente il passo: « Non dobbiamo lasciar nella penna alcuni volumi di novelle non scevre di pregi intrinseci, fra cui I piedi nella sabbia, di Giancarlo Ipsilon, La sabbia sui piedi, di Marianna Merluzzetti, ecc. ecc. ». ) Bah, si son fatti male. Del resto, meglio questo che niente. (Sfoglia. Ecco alcuni trucchi fotografici. ) Che buffonate! (Volta pagina. Oh, c'è anche lui! ) Però, è graziosa questa: « Giancarlo Ipsilon danza con Gloria Swanson ». L'idea è bellissima e il trucco sorprendente. (Ride di cuore per la geniale trovata dell’Almanacco. ) Ah, ah, ah! Chi sa quanti crederanno che la fotografia sia autentica. Bellissimo. Bellissimo. Ci cascheranno. La diva mi sorride. Il gran pubblico ignora questi trucchi e crederà che realmente io sia in dimestichezza con Gloria Swanson. Avrei preferito Greta Garbo, ma anche la Swanson va bene. Niente di più probabile che la stessa Gloria veda il trucco e ci si diverta. Lo farà vedere alle amiche di Hollywood. In fondo, non è improbabile che a Hollywood mi conoscano. Laggiù seguono molto il movimento letterario odierno. (Fantastica a lungo sul trucco fotografico, accendendo una sigaretta dopo l’altra. Quel che più gli fa piacere è pensare alla rabbia di Antonio Zeta, il novelliere suo amico e suo acerrimo denigratore. Ride. ) Chi sa come resterà male Antonio Zeta vedendo che l’Almanacco, che va per le mani di tutti, mi ha dedicato un trucco fotografico. Non potevano pensare una cosa più graziosa, divertente e geniale. Veramente questo Almanacco è delizioso, pieno di spirito e di trovate. Bisognerebbe diffonderlo di più. Farlo arrivare al gran pubblico. (Esamina ancora il trucco ridendo di cuore. ) Bellissimo, bellissimo! Ah, ah, ah!... (Volta. Il riso gli si gela in faccia. Egli fissa con occhi torvi un altro trucco fotografico: « Greta Garbo bacia appassionatamente Antonio Zeta ». Ipsilon chiude il libro con rabbia. ) Che gente! Questo non è un almanacco, è un mercato. Aperto a tutti! Ma che vadano al diavolo! (Via, sagrando. )
*
Ora che ho detto come gli scrittori leggono l’Almanacco, dovrei dire come i compilatori del medesimo leggono l’articolo sull’Almanacco. Ma non tocchiamo questo tasto. Perché io, per conto mio, dico che quell’Almanacco è pieno di belle cose; che, tra l’altro, con le fotografie degli scrittori quand’erano bambini, dimostra come, generalmente parlando, ed esclusi i presenti, gli scrittori sogliano guastarsi nel crescere; e che, insomma, è graziosissimo. Ma vedrete che, quanto ai compilatori dell’Almanacco, incontrandosi, domani, le loro prime parole saranno:
— Hai letto l’articolo di quel mascalzone di
Achille Campanile?
Collezione: Diorama 20.01.32
Etichette: Achille Campanile
Citazione: Achille Campanile, “Come gli scrittori leggono l’" Almanacco Letterario",” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/379.