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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-07-01

Identificatore: 38

Testo: NOTIZIARIO



All’insegna delle Belle Lettere

* Esce In questi giorni l'Antologia degli scrittori fascisti a cura di Mario Carli e G. A. Fanelli (ed. Bemporad). In una lucida prefazione gli autori espongono i criteri seguiti nella compilazione dell’Antologia, il primo serio giudizio antirettorico formulato sugli scrittori del nostro tempo, « non già raccogliendo una professione di fede che poteva contraddire alla loro azione, ma appoggiandolo alla testimonianza dell’opera loro di scrittori che più energicamente avesse reagito, nel senso chimico della parola, all’influsso del Fascismo ». Gli autori non han voluto apprestare, con l’Antologia, uno strumento di misurazione fascista, ma un semplice provino del contributo letterario e scientifico recato dagli scrittori a tutt’oggi con piena coscienza e buona fede alla sistemazione delle dottrine politiche e morali e delle arti rivoluzionate dal Fascismo. Da ciò la necessità di una distinzione che gli autori hanno fatto dividendo gli scrittori censiti in due categorie: a) quelli che han preparato con gli scritti e l’azione di piazza, la Rivoluzione delle Camicie Nere ed oggi esercitano una decisa influenza sulla formazione del pensiero e della spiritualità fascista; 6) quelli che han meno dato di pensiero al dibattito rivoluzionario ed oggi contribuiscono a formar l’ambiente in cui viene maturandosi la cultura fascista. « E’ dunque chiaro — spiegano gli autori — che solo ai primi dovevamo rivolgerci per avere i brani più significativi delle varie mentalità e dei molteplici ingegni costituenti il corpo degli scrittori fascisti. Ma in fondo al volume abbiamo voluto rendere il saluto dell’armi anche agli scrittori della seconda categoria, fra cui vi sono alti benemeriti dell’azione di piazza e nomi d’insigni letterati che si resero solidali coi rivoluzionari ». L’Antologia si apre con lo storico discorso di Udine pronunciato dal Duce il 20 settembre 1922. Gli altri scrittori compresi nell’Antologia sono D’Annunzio, Acerbo, Balbo, Bottai, Bodrero, Enrico Corradini, Alfredo Rocco, Giuriati, Federzoni, Arnaldo Mussolini, Giuliano, Ferretti, Coppola, Forges Davanzati, Amieucci, Federzoni, Carli, Corra, Buzzi, Bontempelli, Marinetti, Appelius, D'Alba, Civinini, Delcroix, Fanelli, Di Marzio, Ciarlantini, Chiti, D’Andrea, Dauri, Folgore, Freddi, Gray, Interlandi, Gravelli, Malaparte, Lischi, Maraviglia, Marpicati, Orano, Prampolini, Govoni, Settimelli, Steiner, Borelli, Bragaglia, Parini, D’Addabbo. Casini, D’Aroma, Rosso di San Secondo, Guglielmotti, Ada Negri, Rocca, Térésah, Margherita Sarfatti, Pavolini, Romagnoli, Rosai, Scorza, Diani, ecc.

* La Casa editrice Corbaccio pubblica la commedia veneziana « La Sagra de’ osei », di Alberto Colantuoni, che da più di un lustro la Compagnia Giachetti porta trionfalmente in giro per i teatri d’Italia: la commedia è presentata da una garbata prefazione di Renato Simoni. Lo stesso editore include nella Biblioteca storica due volumi di Maurois, il Disraeli, già notissimo ed ammiratissimo, e il Byron, più recente; e continua la pubblicazione delle Opere complete di Balzac, ormai giunte al 24° volume (ne comprenderanno esattamente 53): il 24° contiene Serafita e altri tre racconti, traduttore, eccellente, Gildo Passini, del quale, a garanzia del pubblico, si può ricordare la versione in cinque tomi delle Opere di Rabelais, autore quant’altri mai difficile ed irsuto.

* Fra i tanti premi letterari che ormai prosperano nel nostro clima, c’è anche quello intitolato a Viareggio, che fa capo a un Comitato presieduto dall’on. Lando Ferretti. La Giuria, in omaggio alla spiaggia ed alla sua mondiale rinomanza, si raduna d’estate e decide d’estate. Quest’anno i concorrenti s’annunciano, in buon numero, più di un centinaio, e si preparano sin d’ora alle emozioni del giudizio: il premio sarà conferito la sera del 16 agosto e sarà accompagnato da feste e manifestazioni di notevole portata, tra cui una Fiera del Libro e una Mostra d’artisti toscani. Il primo premio tocca la cifra non disprezzabile di diecimila lire; e altri minori saranno assegnati agli autori che la Giurìa crederà opportuno di « incoraggiare ».

* Il terzo fascicolo, testé uscito, della rivista bolognese e longanesiana L'Italiano è completamente dedicato alla giovane letteratura russa. Sono cento pagine contenenti scritti di vari autori sovietici, tradotti dal russo da Olga Resnevic Signorelli e da Giovanni Comisso: li precede un ampio rapporto intorno alle nuove correnti letterarie in Russia. Degli scrittori presentati, alcuni sono abbastanza noti anche in Italia: tali Pijniak, Romanov, Zoscenco, Kataiev, Fadiev, Ivanov, ecc. Il fascicolo contiene inoltre otto fotografìe inedite della rivoluzione, due disegni di Maccari ed incisioni di Longanesi e Chagall.

* Cesare Meano annunzia imminente la pubblicazione d’un suo romanzo: Arianna e il Labirinto, col quale ritorna alla letteratura narrativa, che, negli scorsi anni, ha abbandonata per dedicarsi al giornalismo, alla collaborazione di terza pagina e ad opere di varia letteratura. Arianna e il Labirinto, però, secondo le dichiarazioni dello stesso autore, non si riallaccia alle sue novelle del volume Santa Bontà, nè ai suoi precedenti romanzi di circa dieci anni or sono. Anzi, questi ultimi sono stati dall’autore rifiutati. Si può dunque considerare il prossimo libro come il primo romanzo del giovane scrittore torinese, e aspettarlo con l’interesse che, di questi tempi, giustamente si dedica alle opere narrative di vasto respiro, specie quando sono dettate da scrittori che ancora non hanno dato, in tale difficile prova, la misura delle loro forze.

* Nella serie dei libri della guerra inaugurata da Bartolini, Comisso e Zweig, l’editore Mondadori pubblica due numeri nuovi che portano i nomi di un ungherese e di un russo. Il primo è Rodion Markovitz, e il suo libro s’intitola Guarnigione siberiana, narrazione della lunga prigionia dell’autore che, catturato ed inviato in Siberia, ne ritornò solo nel 1921, perchè dopo la pace separata del 1917 non potè lasciare la Russia, dove s’era scatenata la guerra civile tra bianchi e bolscevichi e rimase immobilizzato ancora cinque anni nelle steppe siberiane: in virtù di quest’opera originale e potente, il Markovitz è salito in patria ad una grande popolarità. Il secondo è Nicolai Ivanovic Kolokolov, e il suo libro s’intitola Miele e sangue, fedele rievocazione del periodo più tragico' della storia russa, che si inizia con la dichiarazione di guerra del 1914: è il primo romanzo del Kolokolov, ma basta alla sua fama.

* L’Istituto di Studi Romani ha posto mano all’organizzazione dello Schedario centrale di bibliografìa romana, che segnalerà tutti i libri esistenti nel mondo che riguardino Roma a qualsiasi titolo. Le schede saranno distribuite in tre cataloghi, uno per autori, uno per. materie e il terzo a soggetto. Lo Schedario diventerà un prezioso centro internazionale d’informazioni bibliografiche romane, al quale gli studiosi d’ogni paese faranno capo per quanto riguarda Roma e la civiltà latina.

« L’Aureola grigia di Ugo Déttore, il romanzo che ha vinto il premio Antonio Negri per decisione di giudici, quali Sabatino Lopez, Bruno Cicognani. Gino Rocca, Michele Saponaro, Carlo Linati, Marco Ramperti e Titta Rosa, vede la luce nelle edizioni Bompiani; nelle quali sono usciti anche Il molino della Carne di Luigi Bartolini, scrittore, pittore e... polemista; e Monte Ignoso, di Paola Masino, scrittrice rivelata quest’anno. Lo stesso editore pubblica due notevoli opere straniere: Caesar, di Mirco Jelusich, romanzo dell’antica Roma; e Lancillotto e suo figlio di John Erskine, il celebre umorista americano autore della « Vita privata d’Elena di Troja ».

* L'editore Alberto Stock di Roma ha iniziato una collana di grandi scrittori anglo-sassoni, diretta da Gian Dauli; i primi tre numeri presentano tre autentici capolavori, quali Giuda l'Oscuro e Tess dei D'Uberville di Thomas Hardy, colonna del romanzo inglese dell’ultimo Ottocento; e Confessioni di un giovane, di George Moore, uno degli scrittori più originali della generazione primo novecento.

* Edito dal Ceschina in elegante veste tipografica e ricco di belle e originali fotografie, è stato messo in vendita in tutta Italia l’atteso volume di Adone Nosari: Vele e ali sull’Atlantico, nel quale sono narrate in forma vivace, brillante ed attraente le avventure di mare, di terra e di cielo dei cinque giornalisti italiani che hanno avuto il privilegio di partecipare alla memorabile gesta atlantica condotta da Italo Balbo. L’autore si è allontanato di proposito da ogni intenzione puramente letteraria e ha usato pel suo racconto la più nuda e quindi efficace forma giornalistica; invece di descrivere, tramonti o fotografare aurore, ha preferito introdurre il lettore nei divertenti segreti di un cameratismo giornalistico che ebbe per ambiente l’oceano e i cieli di due emisferi.

* Arrigo Boito, oltre alla musica, alle liriche e alle prose narrative, scrisse anche non poche pagine di critica musicale e articoli rispecchianti le condizioni dei mondo artistico italiano negli anni precedenti la riforma di Wagner: alcuni suoi scritti di critica drammatica apparsi nel Politecnico e in altri giornali vennero raccolti da G. Brognoligo in un volume pubblicato nel 1920; ora Raffaello de Renzis ha raccolto le critiche e cronache musicali dal 1862 al 1870 in un volume della « Collezione musicale », edita dai Fratelli Treves.

* L’Accademia di Francia ha pubblicato il primo tomo del suo dizionario che va dalla lettera A alla lettera C. Siccome i lavori per questo primo tomo son cominciati 54 anni fa, si calcola che il dizionario potrà essere condotto a termine... per il 2350.

# « Sweet man » è il titolo d’un romanzo di Gilmore Millen che sta ottenendo larghissima notorietà in America: è la storia d’un giovane negro di cui le bellezze di colore della città di Memphis si disputano e sì pagano largamente i favori. Il romanzo reca interessanti elementi sul conflitto delle razze negli Stati Uniti e costituisce un quadro pittoresco del mondo nero nelle piantagioni del Mississipì. Naturalmente l’autore è un negro, che mette a profitto le proprie esperienze nella piantagione paterna e le proprie conoscenze nei diversi ambienti di colore, operai, suonatori di jazz, mezzani di Harlem, ecc.

* Nel periodo storico della grande Caterina la Russia ebbe il suo Pindaro in Derjavine, ufficiale, impiegato e poeta e poi segretario dell’imperatrice e infine ministro sotto Alessandro I. La vita di questo singolare personaggio è raccontata da Vladislas Khodassévitch, un russo emigrato a Parigi, in un libro che rievoca tutto il mondo spettacoloso e miserabile del tempo di Caterina. La caduta e la fine di Potiemkin, protettore del poeta, ispirarono a costui delle strofe rimaste famose; egli esaltò Suvaroff, e in una trasparente allegoria turchesca onorò l’imperatrice dalla quale ebbe il titolo di poeta di Corte.

# Francesco Le Vaillant, viaggiatore e naturalista della fine del secolo XVIII, nato nella Guiana olandese, è stato uno dei primi esploratori moderni dell’Africa: quello che vide e osservò nelle sue ricognizioni della terra del Capo e dei paesi degli Ottentotti e dei

Cafri narrò in alcuni libri che sono tuttora utilmente consultati. Il turbine rivoluzionario lo confinò nell’oscurità, ma i posteri han reso giustizia a questo grande precursore degli esploratori dell’Ottocento che svelarono tutti i misteri del Continente nero. La figura e le imprese del Le Vaillant sono diligentemente ricostruite in una biografia che Amilcare Locatelli gli ha consacrato e che fa parte della collezione Paravia dei grandi viaggi d’esplorazione.

# Alfredo Oriani giovinetto fu alunno di un collegio di barnabiti a Bologna e frequentò il ginnasio-liceo ora intitolato al nome del Galvani. Nell’Annuario 1930-31 di detto istituto il prof. Angelo Scarpellini presenta, sulla base dei documenti scolastici consultati, la figura dell’Oriani studente, ne’ suoi rapporti con gl’insegnanti e i compagni e nelle caratteristiche del suo spirito fin d’allora inquieto, benché il ragazzo non rivelasse doti e segni particolari preannuncianti il suo drammatico destino.

# Celebrandosi il primo decennio di vita dell’Istituto italiano per l’Europa orientale, la Rivista di Letterature Slave, organo della sezione slava, pubblica un fascicolo speciale dedicato a S. E. Amedeo Giannini presidente dell’Istituto. Notevoli un gruppo di versioni di Paolo Emilio Pavolini dalle liriche del poeta polacco Casimiro Tetmajer, uno studio di Kufferle sull’elemento drammatico nella vita e nelle opere di Puskin, e saggi su momenti e opere particolari delle letterature bulgara. cèca, russa, polacca, ecc.

# In Germania si segnala il primo libro d’un giovane come una delle rivelazioni dell’annata letteraria: Das Slavenlied di F. C. Weiskopf in questo romanzo degli ultimi giorni dell’Austria e dei primi tempi della Cecoslovacchia l’autore procede con un metodo assai curioso, allineando cioè episodi e disponendo in ordine cronologico un certo numero di fatti allo stato bruto ma rischiarati da testi documentari, proclami, ritagli di giornali, ordini del giorno ecc., lasciando intendere che « tutto il resto è letteratura ». Com’è noto, la teoria di questa preminenza del fatto e del resoconto nella narrazione vien dalla Russia; ed è da un punto addirittura comunista che si pone l’autore per evocare la caduta della monarchia danubiana e la nascita dello Stato cecoslovacco, commentata col rancore dell’estremista contro la rivoluzione borghese. Slavenlied, l’inno slavo, codesta Marsigliese dell’indipendenza cèca suona falso all’orecchio del bolscevico tedesco, secondo il quale nulla è cambiato da quando l’inno della nuova repubblica ha sostituito l’inno absburgico.

# I quaderni di Dostoievski contenenti le note preparatorie del romanzo l'Idiota sono stati pubblicati a Mosca: dal loro esame si può stabilire le diverse tappe del lavoro di composizione dello scrittore. L’eroe del romanzo ebbe fin dal principio il suo titolo d’idiota, ma nelle note si trovano otto piani differenti della narrazione, la quale ha subito molteplici varianti.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 01.07.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/38.