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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-07-08

Identificatore: 47

Testo: NOTIZIARIO

All’insegna delle Belle Lettere

# Ricordate il saggio di Giovanni Papini, uscito due anni fa nel primo fascicolo di Pégaso, dove si avvertiva che romanzo e teatro non son fatti per gli scrittori italiani? Ne nacque una rispettabile polemica, e Titta Rosa scrisse addirittura un « invito al romanzo » che aspettava solo d’essere raccolto. Lo scritto del Papini ha avuto adesso un seguito in Francia, per opera dell’intelligente editore-scrittore Bernard Grasset, il quale vorrebbe « casser les reins au roman ». Anche là, proteste e minacce, repliche e controrepliche. Interviene anche Ojetti nell'ultimo numero delia sua rivista per spiegare il pensiero del Grasset e richiamare quello di Papini. Il guaio sta in ciò, che tutti adesso vogliono scrivere romanzi, perchè sperano con questo mezzo di raggiungere un pubblico più vasto che scrivendo francamente di storia, di morale, di cronaca o facendo versi. Donde un genere contaminato e confuso, e la fine del vero romanzo dei romanzieri alla Balzac. Vedano gli scrittori, prima di tentare il romanzo, se il loro ingegno sia capace di creare persone sode e vive e d’accompagnarle nelle loro vicende senza intrusione di tesi e di commenti « Certo è che il romanzo — conclude l'Ojetti — richiede una maturità che i più dei giovani romanzieri non sospettano... Si scrivono troppi romanzi che non sono romanzi, da scrittori portati dalla natura a tutt’altro compito».

#« Il senso della letteratura italiana » è il titolo di un saggio di G. A. Borgese (ed. Treves), testimonianza di ciò che alcuni scrittori italiani, e l'autore fra essi, prediligono nel passato e sperano dall’avvenire: un'esigenza del costruito, del grande, del perfetto e finito; Borgese vuol mostrare che questo sentimento trova legittimità nella tradizione poetica italiana, da Dante e prima di Dante a ieri, anzi che vi si trova più costante e esclusivo che in ogni altra poesia. Dello stesso Borgese esce nelle edizioni Mondadori un romanzo breve intitolato Tempesta nel nulla, vicenda in gran parte interiore e tuttavia d'intensità appassionante.

» Bruno Cicognani è ritornato al romanzo, al quale diede alcuni anni fa, con La Velia, un capolavoro: il nuovo romanzo s’intitola Villa Beatrice e sta uscendo a puntate in Pégaso prima di comparire in volume; opera piena, umana e dolente d'uno dei più autentici romanzieri ch’abbia oggi l’Europa: son parole d’Ugo Ojetti, a conclusione della nota sul romanzo di cui abbiamo fatto cenno più sopra.

* Il critico torinese Mario Fubini pubblicava alcuni anni fa un saggio critico su Ugo Foscolo, lodatissimo dagli studiosi e, cosa rara per un libro di cultura, presto esaurito; tanto che ora ne esce la seconda edizione (ed. La Nuova Italia). Saggio di critica estetica, il libro è però frutto d'una completa conoscenza dell'argomento e d’una penetrante virtù d’analisi retta da un gusto costantemente controllato. E’ da collocare tra i migliori saggi dedicati in ogni tempo al cantore dei « Sepolcri ».

* Esce presso Mondadori l'edizione italiana della biografia di Eleonora Duse, scritta da E. A. Rheinhardt, il libro più organico e più completo che sia stato scritto intorno alla grande tragica. Attraverso la vita della Duse, la eccezionale personalità artistica di lei è ricreata, analizzata e fermata per sempre, rappresentativa dì un’epoca teatrale che ha un suo preciso valore storico. Per il Rheinhardt, la Duse acquista di fronte al teatro posizione, più che di interprete, di vera e propria creatrice, per la quale l’opera letteraria non era che un canovaccio su cui tessere i propri capolavori.

* Torino incipriata e romantica: è il titolo d’un elegante e illustratissimo volume (ed. Casanova) nel quale il nostro collaboratore prof. Luigi Collino presenta, con la sicura dottrina storica che gli è patrimonio intellettuale e con la vivacità d’uno stile che ne rende particolarmente attraenti le pagine, tradizioni, costumi, personaggi, curiosità della vita torinese del Settecento e dell’Ottocento, dallo storico assedio ai tempi dell’unità, passando per le procellose vigilie della rivoluzione. L’ultimo capitolo: « Torino che si rinnova e Torino che scompare », è una specie di congedo simbolico dal passato che nella città sabauda ha lasciato tanti segni di memorabili eventi entrati, dalla storia municipale, nella storia italiana: libri come questo del Collino, oltre i pregi intrinseci, hanno un alto valore spirituale che li raccomanda eloquentemente ai lettori.

* A Parigi, nei giardini del Trocadero, è stato inaugurato un monumento a Paul Adam, il quale nei suoi romanzi, alquanto pesanti e oggi poco letti, ha glorificato la nazione, la razza e la latinità in un'epoca in cui l’anglosassonismo sembrava a molti il più mirifico ideale di vita. Paul Adam visse abbastanza per vedere realizzati alcuni dei suoi postulati (mori infatti poco dopo la fine della guerra): l'elogio di questo professore d’energia è stato tenuto davanti al monumento dal maresciallo Weygand: festa, dunque, delle lettere e dell’orgoglio nazionale francese.

# I costumi che regnano negli ambienti letterari sovietici sono caratterizzati da un incidente curioso e tragico di cui danno notizia i giornali di Mosca. Uno di questi giornali denunciava recentemente uno studente, certo Bogucevsky, come colpevole di plagio e lo invitava a presentarsi al giudizio d'una Commissione di cui faceva parte il redattore capo del giornale medesimo, Golovteiner. Letto l’annuncio, lo studente si recò subito dal poeta di cui lo si accusava d’aver copiato i versi, e ne ottenne una dichiarazione scritta di completa e spontanea rinuncia a qualsiasi genere di rivalsa. Assolto dall'autore, lo studente plagiario si riteneva tranquillo; invece il « Tribunale letterario » gli rinnovava il perentorio invito di presentarsi, mentre il giornale pubblicava un suo profilo tendenzioso, presentandolo come nemico della classe operaia. Rendendosi conto della gravità dell’accusa, lo studente si uccise alla vigilia del giudizio. La faccenda fece un certo rumore, tanto che intervenne la Commissione centrale di controllo la quale condusse un’inchiesta e concluse che gli atti del preteso Tribunale letterario erano illegali e che il povero studente non si era reso colpevole di plagio. In conseguenza di che, il redattore capo è stato sospeso per tre anni dalle sue funzioni; ma l’altro, intanto, è morto.

# Un nuovo fascicolo di note estratte dagli archivi di Destoiewski compare a Mosca: contiene tre diverse versioni del romanzo Delitto e castigo prima di giungere alla redazione definitiva. Anzi i primi quattro capitoli, come si leggono attualmente, hanno conservato la forma originale della prima stesura. Numerose, poi, le varianti di tutte le situazioni principali: per esempio, nelle note si trova traccia d’un finale completamente diverso da quello pubblicato. Infatti è scritto a grossi caratteri calligrafici in una pagina: « Finale del romanzo. Raskolnikov si uccide».

# Jean-Maria Carré, biografo di Rimbaud, ha raccolto le lettere del poeta che si riferiscono alla sua vita letteraria: sono d'interesse disuguale, ma si ritrova con gioia nella raccolta la lettera scritta dal Rimbaud il 15 maggio 1871 a Paul Demeny e che contiene una specie di magna charta della poesia. Rimbaud vi precisa, con una chiarezza straordinaria, i caratteri della propria arte, anzi dice ciò che dovrebbe essere tutta la poesia. Alle lettere il Carré ha aggiunto alcuni preziosi ricordi sul poeta, fornitigli da Louis Pierquin.

# Biografie di poeti: ecco Jean Larnac che mette a fuoco la figura e l’opera della Comtesse de Noailles nella collezione « Les Documentaires » dell'editore Kra. Larnac può considerarsi a buon diritto lo storico della letteratura femminile (la sua Biografia di Colette è famosa), chè pochi hanno come lui l’abilità di evocare e di suggerire e il culto della femminilità, uniti ad una preparazione critica ragguardevole. Anche nel caso della illustre poetessa, il Larnac ne ha studiato l’opera al lume della vita, enumerando i temi poetici, discernendo le idee, caratterizzando il genio dell'autrice di « Ames de paysages » per collocarla nella tradizione, allacciarla a linea di discendenza dei grandi padri della poesia francese. Personalità ricca e curiosa quella della Comtesse di Noailles, che s’è voluta disvelare nel « Livre de ma vie »: ma a leggere e ad intendere questa confessione emozionante gioverà, commentario di prima forza e di alto valore psicologico e storico, la biografia del Larnac, completa sotto tutti i punti di vista.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 08.07.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/47.