Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Mario Sobrero

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-07-08

Identificatore: 46

Testo: GALLERIA

Mario Sobrero

Tra le qualità più caratteristiche di Sobrero, piemontese per nascita, temperamento e dignità di vita e di stile, anche quando descrive, poniamo, la navigazione sul Rio delle Amazzoni o ammira Roma dall'alto del Gianicolo, è da mettere il controllo ch'egli esercita sui propri sentimenti, il dominio delle proprie reazioni, quel delicato pudore col quale bada a velare la commozione che una creatura, un fatto, un incontro gli accendono nell'animo e ch'egli tiene indietro, dissimula, perchè resti in primo piano quel che ha da restare, la creatura, il fatto, l’incontro, e su di essi si raccolgano tutti i fuochi dell'attenzione altrui. A taluno codesto disinteresse, codesta virtù di mantenere le distanze e preoccupazione di non apparire, ha dato qualche volta l’impressione d'una freddezza sin troppo olimpica, quasi d’una aridità nata da tormenti e speculazioni d'ordine intellettualistico e cerebrale. E non è. Pochi scrittori, nell'ora che passa, sono come Sobrero schietti e nativi, franchi e alla mano. Non arido: timido se mai: di quella nobile timidezza che la coscienza dell’artista genuino interpone come un'ombra tra la fantasia e la realizzazione pratica del sogno, quasi un richiamo alla disciplina delle proprie forze e un omaggio alla maestà dell'arte. Oggi, si sa, se c'è chi davanti al mistero della creazione artistica confessa ancora di sentirsi tremar le vene e i polsi, rischia di passar per ingenuo o peggio e di far sorridere tutti quegli scrittori che si vantano di tirar via come d'una prova provata di conquistata autonomia. Il torto è di quest’ultimi; e non occorre esser cime per intenderlo. Sobrero è uno scrittore che sa quel che vuole e può, e s'impegna sin dove sa, di poter rispondere. Ma quel suo romanzo Pietro e Paolo, di qualche anno fa, rappresenta bene i conflitti spirituali di un’epoca, riassume bene i caratteri d’un mondo in trasformazione; e abbiamo ragione di rammaricarci di non averlo veduto incluso in un elenco di libri da leggere, suggeriti da un periodico letterario, al posto di certi altri libri indicati, ma che nessuno legge ormai più. La bibliografia di Mario Sobrero registra, accanto a quel romanzo che per le sue doti di sintesi e di prospettiva e per la ricchezza della sua umanità, virilmente rappresentata, non si può dimenticare, un altro romanzo torinese, Violetta di Parma, alcuni libri di corrispondenze di guerra sul mare e due o tre raccolte di novelle: La regina senza camicia, L’avvenire in dono, ecc. Quest’anno (e intanto Sobrero. lavora a un libro di visioni romane e a un libro di ricordi di guerra, de quali la Gazzetta ha offerto più d'un saggio; e prepara un nuovo romanzo di vasto respiro) vi s'aggiunge un volume di racconti, L'addio dell’Angelo (ed. G. Carabba, Lanciano, 1931), nel quale si incontrano delicate pagine autobiografiche, piene di carattere, di echi e di poetiche allusioni, e pagine di tenera e melanconica fantasia, sostenuta da un sentimento pieno della vita direi, e da un rasserenamento dello spirito che si riflette anche nello stile. Chi legga, ad esempio, le Passeggiate al Tànaro, sarà irresistibilmente tratto, se s’abbandona all'incanto quasi inavvertito della prosa in cui la natura si specchia come in un limpido rivo, a resuscitare i fantasmi della propria giovinezza e a commuoversene; a vedere se stesso e le cose e vicende sue con gli occhi del poeta, e a chiedersi con lui dov’era il luogo della bella favola, la scena deila quotidiana avventura. Lontani, perduti, come nei racconti delle fate. Se ne sorride caramente, con gli occhi lucidi. « In qual paese esisteva quel fiume e l'alto colle coi pini e con la casa felice? In quale altra vita ho preso posto a quella mensa? Ed anche mi chiedo: in quale mondo, in che vita nuova li potrò ritrovare? ». Tanta forza d’evocazione, ottenuta con mezzi cosi parchi, con uno spirito di francescana rinuncia ad ogni effetto letterario, rappresenta una delle vittorie più belle per un artista vero.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 08.07.31

Etichette:

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Mario Sobrero,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/46.