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Titolo: Una parola al giorno: Atelier

Autore: Paolo Monelli

Data: 1932-07-06

Identificatore: 1932_311

Testo: Una parola al giorno
Atelier
Questa parola francese significa prima di tutto laboratorio, officina, scuola (d’arti e mestieri); poi in un secondo tempo essa è venuta a significare anche studio di artista, di fotografo, e simili. Appena affacciatasi questa parola ai passi delle Alpi con le prime cronache del quartiere latino e di Montmartre, e le mode parigine, essa ha dilagato fra noi, non trovando altra resistenza, al solito, che da parte di malinconici e inascoltati pedanti. Intanto all'estero si diffondeva la parola studio; prima di tutto in Inghilterra, dove è pronunciata stiùdio, ma è la sola parola di quella lingua per indicare « stanza di lavoro per pittori, scultori, fotografi, spesso munita di vetrate nel soffitto, ecc. », poi nella stessa Francia, dove si usa pronunciarla all’inglese, e col solito accento sull’ultima (stiudiò). Recentemente la parola studio dall’America si è diffusa in tutto il mondo per indicare officina e luogo di presa cinematografico, ciò che noi fino a ieri abbiamo chiamato atelier. Incoraggiati dall’esempio straniero, oggi diciamo anche noi « lo studio della Paramount » e simili; senonché i nostri cronisti cinematografici (non tutti, ma una buona parte), se debbono usare la parola al plurale, dicono studios. Ahi, serva Italia!
Concludendo atelier di pittore, d’artista in genere, di fotografo, di cinematografia, è da noi studio. Di sartoria e simili, laboratorio.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 06.07.32

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Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno: Atelier,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 24 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/567.