Mario Puccini (dettagli)
Titolo: Mario Puccini
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1932-08-03
Identificatore: 1932_359
Testo:
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Mario Puccini
Di Mario Puccini taluno ha detto che gli calzerebbe a pennello il motto provando e riprovando, come a colui che avendo qualità reali di scrittore e una solida preparazione culturale s'è lasciato tentare da tutte le esperienze e tendenze di. questi ultimi anni si che ognuna di esse è rappresentata nella sua ricca bibliografia almeno da un libro: motivo per cui sono spiegabili alcune incertezze che regnano tuttavia intorno alla sua personalità e alle sue direzioni positive se non intorno alla sostanza e maturità della sua arte e del suo stile che son fuori discussione. Certo ogni libro di Mario Puccini reca l'impronta delle sue chiare origini, il segno d’un tormento spirituale e d'una ricerca che è già patente di nobiltà. L’interesse della narrazione, sempre sostenuto con tecnica esperta, delle più moderne variazioni, è legato ad un nucleo centrale nel quale si condensa una formola filosofica, sociale, psicologica di schietta attualità. Il che non significa strettamente parlando che il Puccini segua e subisca la moda, vada dietro alla corrente, ma piuttosto ch'egli si mette da un punto d'osservazione e di controllo buono per tener conto di quanto si svolge all’intorno e fissarne gli aspetti e i caratteri senza propositi documentari e fini pratici ma in obbedienza a una norma di fedeltà dell’arte alla vita. Le esperienze letterarie del Puccini son molte, e tengon conto di quanto s’è andato acquistando, non soltanto in virtù d’audaci teorie, nel campo dell’introspezione e del subcosciente, motori di tanta, parte della letteratura, europea, d’oggi. Sui quadrivi della sua città letteraria gl’incontri son stati molti e han lasciato strascichì: Proust, Joyce, Svevo, e, manco a dirlo, Gide; di quest’ultimo sono visibili gli influssi nel fosco romanzo La prigione, apparso pochi mesi fa; ma già nei Racconti cupi motivi esterni ed occasionali e motivi interni e oscuri creavano l’atmosfera d’incubo per il dramma di creature tormentate e predestinate. Oggi, di fronte al nuovo romanzo pucciniano, Ritratto d’adolescente (ed. Treves Treccani, Tumminelli 1932), tutte queste esperienze contano soltanto in quanto sono Vindice d’una inquietudine e d’una curiosità senza delle quali non esiste vita dello spirilo intesa come partecipazione alla crisii del proprio tempo: qui, se mai, s’interrompe l’esperienza strettamente letteraria del Puccini per dar posto ad, una rivendicazione del carattere unitario della sua opera che non a tutti è chiaro in ragione appunto della varietà di quell’esperienza. Il Ritratto d’oggi ci riporla nientemeno che al libro col quale, avanti la guerra, il Puccini esordì, a quella specie di diario intitolato Foville nel quale, attraverso una serie di notazioni a fondo autobiografico, si studiava il processo di formazione spirituale d'un adolescente. Il Puccini ha ripreso ora quel tema e quei modi, ha condotto avanti l’indagine, vi ha costruito intorno il dramma d’una vita, isolata in se stessa o messa in rapporto col mondo ambiente, ricevendo anzi da questo un'impronta inconfondibile, decisi caratteri fisici e morali. Il protagonista, un ragazzo, acquista la pace e una coscienza virile attraverso una durissima prova tutta risolta interiormente: si fa Uomo nel dubbio tormentoso e nella sfiducia di sè e d'altrui, si libera attraverso la meditazione con cui s’accompagnano le sue dolorose giornate e che lo porta al culmine d’una saggezza e d’un equilibrio proiettati avanti negli anni. Vediamo già sin d’ora che uomo egli sarà e di quali forze morali potrà disporre: nè gl’interpreti che il Puccini gli pone accanto (e che possono simboleggiare i desideri d’evasione che attanagliano l'umanità ma non la salvano se non ricondotti nell’orbita della naturale filosofia della vita) saran passati invano sulla sua strada, accanto alla sua formazione. A questa crisi morale dà luce il paesaggio, conferiscono incanto il sentimento poetico delle opere e dei giorni, il lirismo della natura, i rapporti mantenuti nel giusto tono tra la crisi medesima e gli orizzonti della narrazione.
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Collezione: Diorama 03.08.32
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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Mario Puccini,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/615.