Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Paola Drigo

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-11-30

Identificatore: 1932_517

Testo: GALLERIA
Paola Drigo
E' un ritorno. IL primo volume di novelle di Paola Drigo è del 1913 (La Fortuna); il secondo (Codino) del 1918: tra l’uno e l’altro la guerra, il Veneto invaso, la vittoria, la pace. Veneta la famiglia, la tradizione, il costume, veneti il paesaggio grandioso e armonioso e i personaggi, taluno dei quali còlto sul bordo delle grandi strode come quelle creature « sans grace » e « sans beauté », di cui canta il poeta. Il padre della Drigo fu lo scrittore e giornalista Valerio Bianchetti, che il Carducci ebbe caro; e il nonno quel Giuseppe Bianchetti, oggi quasi dimenticato, che a’ suoi tempi ebbe fama di elegante scrittore e fu lodato dal Tommaseo: il carteggio del Bianchetti, che si conserva nella Biblioteca Nazionale di Firenze, contiene lettere interessantissime dei maggiori uomini del tempo, il Manzoni, il Giordani, Gino Capponi.. Chiare patenti di nobiltà letteraria, che comportano qualche obbligo. La austerità ed il. riserbo della Drigo sono forse connaturati all'atmosfera spirituale della sua giovinezza. Tre soli volumi di novelle in quasi vent'anni: il terzo, uscito adesso, s’intitola La signorina Anna (ed. Ermes Jacchia, Vicenza, 1932). Tutti e tre riuniscono racconti brevi o lunghi usciti prima sulle principali riviste italiane: non c'è che un racconto inedito, L’amore, nel primo volume. La Drigo non è dunque una scrittrice in voga, non ha dato al pubblico molte occasioni di ricordarsi di lei. Eppure chi abbia letto nel primo volume il racconto La barba di Dürer o nel secondo La zia e Tonet non può essersene dimenticato. Non letteratura, vita; momenti dello spirito e stati sentimentali tradotti in forme d’arte, non per via riflessa, ma con una immediatezza e spontaneità che li sollevano di molto sui consueti clichés della letteratura femminile. Forse nessuna delle creature d’amore e di tristezza che si confessano talvolta con primitiva franchezza nei racconti della Drigo le somiglia: e nondimeno nel loro dolore, destino, poesia, malinconia, nella loro umanità insomma, si può riconoscere, senza bisogno di commento, non solo quel che la scrittrice vale, ma quello che è. « Le creature che s’incontrano qui — scrive la Drigo presentando La signorina Anna — non sono quelle che piacciono generalmente al pubblico che dedica qualche ora alla cosiddetta letteratura amena. Sorelle di altre alle quali diedi in passalo amore e pietà, sono modeste creature senza splendore, a cui pochi o nessuno presta attenzione, figure in penombra, vestite solamente della loro sincerità e del loro dolore... ». In penombra nella vita; messe dalla Drigo a fuoco nell'arte. La scrittrice è solidamente ancorata agli schemi tradizionali dell’arte narrativa, e su di lei le mode ed i capricci non possono nulla. La sua modernità è tuttavia autentica, ed è modernità tutta interiore, in cui si fondono col sentimento della solidarietà umana un'inquietudine e un tremore tipicamente romantici.
Senza che la scrittrice lo confessi, si sente quanto di sofferenza le deve essere costato più d’uno de’ suoi racconti, per esempio quello che dà il titolo al terzo volume e il capitolo di memorie (Un giorno), dove la prima volta s’affacciano il pensiero della morte, il mistero della tomba, alla mente fanciullesca, che solo molto più tardi potrà dar loro un senso diverso, un’immagine meno orrendamente macabra. Risultati di tale portata in linea spirituale ed artistica raggiunge più d'uno dei racconti della Drigo, con una ammirevole semplicità di mezzi che è. una positiva conquista. Tre volumi in vent'anni, si diceva: ma una personalità che s'esprime con modi inconfondibili e che risolve in sentimento di tenerezza o in clima di tragedia tutte le sue prese di contatto col mondo, le sue esplorazioni in profondità. Giungerà mai la Drigo al romanzo? (Da una sua lettera: « Di arrivare a un romanzo qualunque non m'importa. Per ora il racconto rapido, o che per lo meno tenda a liberarsi dal superfluo per conservare solo l'essenziale, è più nel mio istinto... »).
*

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 30.11.32

Etichette:

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Paola Drigo,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/773.