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Titolo: Opinioni: l’ultimo romantico

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-01-18

Identificatore: 1933_81

Testo: OPINIONI
L'ultimo romantico
Tre lunghi racconti di Schnitzler raccolti in volume nelle edizioni Stock (L’appel des ténèbres seguito da La flute du pàtre e da Le lieutenant Gustel) danno occasione a Paul Géraldy di tracciare un profilo pieno di delicata malinconia dello scrittore viennese, il quale usava dire che esistono sulla terra due tipi eroici, il Principe, cioè la suprema incarnazione dell'eleganza e del fascino fisico, e il Poeta, pura espressione delle più alte qualità dell'anima. Schnitzler avrebbe voluto essere il Principe, come un eroe di Gobineau. Era invece il Poeta. E ne soffriva. Codesta » nostalgia del cavaliere », che per tutta la vita rimpianse di non essere, fu il dramma dell'ultimo realista-romantico espresso dalla vita viennese d'anteguerra e proiettato al di qua nella guerra, in un clima insostenibile per lui.
La vita non fu generosa con Schnitzler, anche se presto la fama e la popolarità lo raggiunsero.
Poeta della femminilità, tipicamente della femminilità viennese (i lettori ricordino La signorina Elsa, una delle più belle figure dì fanciulla che siano mai stale dipinte), Schnitzler ebbe consuetudine d’amicizia con un altro poeta, tanto diverso da lui, e come lui infelice: Hugo von Hofmannsthal, il cantore d'Elettra, il simbolista prezioso, il librettista di Riccardo Strauss. Fiori l’uno e l'altro dell’ultima Vienna imperiale, il nuovo tempo e le nuove necessità li uccisero. Si può dire ch'essi furono per un momento tutta l'Austria: Schnitzler l'Austria per così dire latina, Hofmannsthal un'Austria molto più germanica, ma presa dal gusto del Settecento francese. Poi, a guerra conchiusa, a ciclo storico esaurito, il destino s'accanì contro i due superstiti. Un figlio di Hofmannsthal si uccise, e il padre morì di schianto per la strada seguendone il feretro. Poco dopo si uccideva anche la figlia di Schnitzler; e il « moschettiere », come Géraldy lo chiama, se riuscì a superare la tragedia non fu più lui, fu una larva sotto il mantello e il cappello dalle larghe tese. Codesto innamorato dell'amore e della giovinezza ebbe ancora un ritorno di fede. Le sue ultime parole, poche ore prima di morire, furono: « La vita è bella».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 18.01.33

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Opinioni: l’ultimo romantico,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/891.