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Titolo: Una parola al giorno - Doublé

Autore: Paolo Monelli

Data: 1933-01-18

Identificatore: 1933_86

Testo: Una parola al giorno
Doublé
Chiamano oro doublé l'oro di Bologna, che diventa rosso dalla vergogna; il similoro, che a Bologna è detto anche oro matto (matto qui sta per falso; ma altrove e in altri campi è molto diffuso terrore di dire matto, dal francese mat, per opaco; specialmente lo dicono i fotografi: carta matta, in contrapposto a carta lucida). Doublé è participio del verbo doubler, che significa fra altro foderare; si ha l'oro doublé quando un metallo è rivestito di una lamina d'oro o d’argento dorato.
Da quel significato di doubler, foderare, discende logicamente l'uso che i nostri sarti e le nostre sarte infranciosate fanno di doublé per foderato, espressione che basta a tutti i significati; il Panzini ricorda anche il bel verbo antico soppannare.
Infine, « doublé usasi anche in senso morale: « Un giurista doublé di filosofo », scrive un nostro elegante letterato » (Panzini, alla voce doublé nel suo Dizionario moderno). Inutile dire che vi sono dieci modi per dire la stessa cosa, né faremmo torto ai nostri colti letterati indicandoli qui; o preferirebbero essi, al carducciano anima di titano entro verginee forme, un più moderno virginea forma doublée di titano?

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 18.01.33

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Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno - Doublé,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/896.