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Titolo: G. G. Napolitano

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-02-08

Identificatore: 1933_112

Testo: GALLERIA
G. G. Napolitano
Porto Said, niente da dire: un titolo intelligente. Pieno di cose intelligenti è del resto tutto il diario del viaggio intorno al mondo che Gian Gaspare Napolitano compì fra l'ottobre 1930 e l'aprile 1931 per il nostro giornale; diario che oggi si pubblica nella collezione « Primi piani » dell'editore Bompiani, in due volumi: il primo, Vecchia Europa, addio, va dal Mediterraneo a Tahiti; il secondo, Oh felicità! va da Tahiti a Marsiglia. E il gran cerchio intorno al globo è saldato. Bene anche avere inclusa codesta relazione d'un viaggiatore novecento nella serie che, secondo le intenzioni editoriali, ci avvicina ai primi piani del panorama della nostra epoca, fornendo visioni particolari e immediate, dal documento al profilo, dalla inchiesta alla monografia, quasi a creare un ponte ideale fra il libro e il giornale. Come le corrispondenze del nostro Napolitano entrino nel libro e si inseriscano nel panorama di cui sopra, il lettore controlla sin dalle prime pagine, dove si evoca un'atmosfera e circola uno stile che non è più quello dell'inviato speciale spennellatore di colori su sfondi da cartolina illustrata; ma atmosfera e stile sono adeguati alle esigenze della inquieta curiosità della gente d’oggi, per la quale, anche se sedentaria, il mondo è ormai tròppo piccolo e a portata di mano in ragione di tutti i mezzi indiretti ma precisi e spesso documentari (in questo campo, quali reali servigi ha reso e quante grandiose possibilità di sfruttamento presenta ancora il cinematografo! ) che le sono offerti per conoscerlo a fondo. È gente, questa del nostro tempo, alla quale non è facile darla ad intendere; e se si passa dal canale di Suez o dal Mar della. Cina è meglio non aver niente da dire piuttosto che dire delle cose risaputissime e ripetere per la centomillesima volta che Porto Said e Hong-Kong sono crogioli di tutte le razze, con relativa descrizione dei quartieri speciali. Oggi si chiede ben altro all'inviato, al giornale e al libro di viaggio. Si chiedono testimonianze morali e storiche nate dalla esperienza diretta, autentica, anche se frettolosa, in proporzione della sensibilità, della umanità e della preparazione del viaggiatore. Ogni ora del giorno può essere l'ora d'una scoperta; da un’alba a un tramonto c’è tempo bastante per fissare uno scorcio di psicologia collettiva, per tentare una sintesi dell’ora presente proiettata su alcuni metri quadrati di schermo esotico. Non l’esteriorità si vuole più; ma l’anima; non il colore e l’impressione, o il racconto di personali avventure sempre mediocri, ma lo spirito del tempo filtrato attraverso gli aspetti, i caratteri e le reazioni degli ambienti. Sapere non come si presenta Numea e come ci si vive alla giornata, ma cogliere i riflessi della crisi d'oggi e della vasta sofferenza dell'umanità nel panorama civile e sociale della Nuova Caledonia, in dipendenza dì quel che essa rappresenta come relitto storico e come realtà vivente nel quadro mondiale. L’odierno giornalismo ha dato alla letteratura di viaggio due o tre giovani scrittori che partono con questa curiosità e intelligenza: Napolitano è tra essi. Scrisse, poco più che ventenne, un romanzo nel quale proiettando lontano nello spazio la vicenda, la circondava di notazioni su genti e paesi mai visti che, il giorno in cui potè controllarle sul posto, gli si rivelarono esatte. Era una presa di possesso spirituale; l'esperienza diretta l'ha completata nei modi e nello stile che i nostri lettori conoscono. « Bada a quel che fai. — si diceva lo scrittore lasciando l’Europa —: l’occasione ti si dà di venire a contatto con uomini climi e paesi che non vedrai forse più e che tuttavia con te, sulla terra, dividono la più sbalorditiva avventura, quella di esistere nello stesso tempo in cui tu vivi ». Stato, per cosi dire, di cosciente ed attenta umiltà che, per chi sa armarsene, è uno stato di grazia. Il diario, documentario e informativo quanto al carattere, è abbondante, quanto al tono, di sentimento d'umanità in virtù del quale la materia varia e complessa si compone in uno stile generale unitario. Cronache della terra: « non ho concesso niente alla mia vanità di scrittore, quasi niente all'autobiografìa ». Verissimo. Vi è dentro, in compenso, più d’un fatto che ha avuto ripercussioni mondiali, come l'uccisione del comandante della Ville de Verdun e il salvataggio dei naufraghi del Ruta. L’imprevisto, il meraviglioso cotidiano dominarono il viaggio. « Ero partito per vedere dei paesaggi, trovavo degli uomini... ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 08.02.33

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “G. G. Napolitano,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/922.