Diorama Letterario

Titolo: Una parola al giorno - Silhouette

Autore: Paolo Monelli

Data: 1933-03-01

Identificatore: 1933_148

Testo: Una parola al giorno
Silhouette
Era controllore delle finanze in Francia l'anno 1754 Etienne de Silhouette che applicando severe riforme ricuperò al tesoro 72 milioni di franchi. Il suo spietato spirito d'economia lo fece cadere in disgrazia del Re di cui voleva ridurre le spese personali, e lo espose agli scherzi dei cittadini. Il suo nome divenne sinonimo di tirchieria; e furono chiamati « ritratti à la Silhouette » certi ritratti venuti allora di moda, ottenuti meccanicamente dipingendo sul vetro il profilo d'una persona dato dall’ombra della candela, che il rigido controllore raccomandava ai ricchi in luogo del costoso ritratto a colori. Silhouette ha indicato poi ogni specie di disegno nero su bianco a fondo pieno ottenuto col pennello o con le forbici (Scherenschnitt dei tedeschi, letteralmente ritaglio con le forbici, pron. scèrensc’nit).
Il termine italiano è ombra (le ombre); ma silhouette, italianizzata cinquanta e più anni fa in siluetta, lo ha soppiantato. Siluetta può rimanere nell'uso per indicare tale genere d'arte inferiore ormai defunta ed i profili che artisti vagabondi ritagliano dalla carta nera fra le tavole dei caffè perpetuando una tecnica inventata secoli fa dai persiani. Ma quando sia usata per indicare semplicemente la linea, il profilo di una persona, sono preferibili queste parole, e sàgoma presa dall'architettura; e i nostri novellieri di cose amorose sono invitati a considerare che «una bella linea o figura o figurina », « una sagometta slanciata », e simili, sono espressioni meno dozzinali di silhouette.
Ombra è rimasta viva nell'espressione ombre cinesi, per indicare le figurine ottenute con l’ombra delle mani sul muro. Il nostro cinema quando eravamo bambini, ottant’anni fa.