Un'usanza al giorno - Degli indirizzi (dettagli)
Titolo: Un'usanza al giorno - Degli indirizzi
Autore: Paolo Monelli
Data: 1933-04-26
Identificatore: 1933_220
Testo:
Un’usanza al giorno
Degli indirizzi
Pessimo vezzo è quello che oggi imperversa, di buttare sulla busta il nome e cognome della persona a cui la lettera è diretta senza nemmeno la parola signore o signora. A Gigi Rossi; Per Gigia Verdi; o peggio ancora senza nemmeno quell'a pur stampato in così bel corsivo sulle cartoline postali. Che diranno i portalettere, i fattorini, i portinai di quella persona a cui ci si rivolge con tanto disprezzo? E non sarà giusto se essi grideranno per la tromba delle scale « una lettera per la Gigia Verdi » offendendo giustamente la signora ed il consorte ed i figli e la gente tutta di casa Verdi? Fin dall'indirizzo deve manifestarsi il rispetto, la stima che abbiamo per la persona a cui scriviamo; Vl'indirizzo è letto da dieci intermediari prima che dal destinatario, è nostro dovere d'educazione far sapere a quegli intermediari come celebre o dotta o importante nel mondo è la persona a cui scriviamo: all'eccellentissimo signor Tale, consigliere di Stato; alla bellissima signora Talaltra, all'ingegnoso scrittore X, all'estroso pittore Paolo Garretto, all'illustre letterato Massimo Bontempelli, accademico d'Italia.
Dobbiamo tornare al colendissimo, all'amabilissimo dei nostri vecchi. Il nostro tempo non è così nervoso che non ci permetta d'indulgere in questo omaggio doveroso e cordiale. I commercianti si sa che hanno un curioso stile epistolare che abolisce la declinazione degli articoli e fa strage dei pronomi: « A pregiata v/ accusiamo ricevuta merce 1/2 corriere ». Ma dobbiamo imitare questo loro stile laconico anche sulle buste? Noi scriveremo piuttosto: « Al rinomato e compito signore Antonio Baldini, dottore e conte palatino, nella via dei Serpenti, al numero 39, in Roma ».
Una volta un nostro amico al quale avevamo mandato dei soldi ci rispose ringraziando; e fin dalla busta traspariva la sua gratitudine e la sua gioia: « Oh amico mio — Pinco Pallino — che abiti nella via dei Pignattari — in Bologna, — sia benedetto il Tuo nome ».
Così, signori; la busta riveli subito l'animo ed il contenuto della lettera; come fanno i nostri creditori, che ci sollecitano al pagamento con buste intestate; così noi sappiamo subito di che si tratta, e stracciamo la lettera senza nemmeno aprirla.
Collezione: Diorama 26.04.33
Etichette: Paolo Monelli
Citazione: Paolo Monelli, “Un'usanza al giorno - Degli indirizzi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1030.