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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-08-05

Identificatore: 106

Testo: NOTIZIARIO

All’ insegna delle Belle lettere

* Dimmi i titoli dei tuoi libri e ti dirò chi sei». A questa stregua non vi ha dubbio che i titoli di Alfredo Panzini promettan quasi sempre libri fra i più originali e stuzzicanti delia produzione contemporanea.

Io cerco moglie! Il padrone sono, me! e poi Il mondo è rotondo, e poi II diavolo nella mia libreria e La Pulcella senza pulcellaggio e, più poetico dì tutti, I giorni dei sole e del. grano. Ed eccoci alla Sventurata Irminda, terzo dei titoli con tanto di punto ammirativo. Chi è mai questa « Irminda »? e perchè mai « sventurata »? Si tratta di una alante e appassionata difesa d’una donna non bella, anche zoppa, e calunniata da una delle più cattive lingue della letteratura italiana, (che pure in fatto di cattive lingue non scherza); si tratta di Luisa Bergalli, in Arcadia Irminda Partènide, moglie di Gaspare e cognata di quel calunnióso Carlo Gozzi che la dice femmina rovente, accesa, arrischiata, vendicativa, più litigante della contessa di Pimbecche nella commedia di Bacine, facendole colpa d’aver condotto all’ultimo guasto, nonché il fratello Gaspare, tutta casa Gozzi. Vero è che casa Gozzi, quando vi entrò Irminda, già pendeva da tutte le parti e che Gaspare era l’uomo più incapace di dare un aiuto qualunque, un consiglio, una mano alla moglie che si diede un gran da fare a rimetterla in piedi. Dalla prima puntata nella Nuova Antologia del 1° agosto la vita-romanzo di Panzini (romanzo del tempo che fu, che sarà) si annuncia brillantissima. Nel Settecento veneziano l’autore di Santippe (altro romanzo in difesa di una povera calunniata, e anche quello romanzo fra l’. antico e il moderno) ci corre e ci sguazza da par suo: il romanzo è tutto uno scintillìo di rievocazioni, uno spruzzo d'arguzie, quel che insomma di più settecento si può ricamare in pieno novecento: una, insomma, delle cose più felici della produzione panziniana.

* Il poeta contadino Giuseppe Nicolosi Scandurra, nella cui lirica rifiorisce l'antichissimo tronco della poesia georgica italiana, è stato fatto conoscere qualche anno fa da Giuseppe Villaroel nella « Illustrazione del Popolo ». Oggi lo stesso Villaroel e il poeta V. de Simone presentano una raccolta di Canti (ed. Treves) di questo singolare temperamento: il Nicolosi Scandurra è un contadino autentico che guadagna il suo pane lavorando un poderetto nella campagna catanese. Cominciò a improvvisare in rima nelle feste e nelle ricorrenze paesane e d’allora s’accorse d'essere poeta. E tale egli è: limpido si che il suo canto rispecchia il suo mondo: campi e marine, scene di pesca e di raccolto nel succedersi delle aspre e delle dolci stagioni.

« Ventidue Lettere di Carlo Alberto a Ottavio Thaon di Revel, per la massima parte inedite, sono pubblicate da Giovanni Gentile (ed. Treves): il conte Ottavio di Revel. ministro del Re, fu uno degli uomini più modesti ma più solidi e più benemeriti del primo Risorgimento italiano. Le lettere furono scritte da Carlo Alberto durante la campagna del 1848 e vengono perciò ad aggiungersi alle undici indirizzate allo Sclopis, collega del Revel nel Ministero, e alle otto, dello stesso tempo, all’altro collega il conte Balbo. E sono un eloquente documento del patriottismo, del carattere, della fede incrollabile, della religiosa coscienza dei propri doveri e della propria missione storica, del Re cavalleresco, la cui stessa sventura illumina di poesia questa fase eroica del nostro Risorgimento. Queste 22 lettere pertanto portano nuovi elementi di conoscenza della figura del Re, che sempre più in alto si leva nella memoria del Popolo italiano, « a mano a mano che i documenti dati in luce e le incalzanti ricerche, e le conclusioni della critica meglio informata ed obbiettiva vengono dissipando le famose leggende di cui la caotica rivoluzione del 1821 avvolse tanti attori del futuro Risorgimento allora venuti sulla scena segnati ciascuno del proprio destino ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 05.08.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/106.