Diorama Letterario

Titolo: I libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-07-26

Identificatore: 1933_337

Testo: I libri della settimana
Rime dell’Alfieri
Il quinto volume delle Opere di Vittorio Alfieri, che Francesco Maggini cura per la Biblioteca Nazione diretta dal Barbi (ed. Le Monnier), comprende le Rime dell’astigiano, dai primi tentativi poetici, dati in appendice, alle sparse e varie tratte dagli autografi. Lo studio introduttivo del Maggini risolve tutte le questioni di tempo e di luogo relative alle liriche alfieriane e quelle che riflettono gli autografi e le edizioni originali. Nel volume il Maggini pubblica anche le odi L’America libera e Parigi sbastigliato, che, per il loro argomento politico, avrebbero potuto essere unite al Misogallo: ma il Maggini ha giustamente avvertito che come forma d’arte, cioè come odi, esse devono trovar posto accanto alla produzione lirica alfieriana, qualunque sia il loro valore estetico. I primi tentativi poetici, ai quali s’è accennato, hanno puro valore di documenti, ma la scelta che ne dà il Maggini è quanto mai interessante; l'elegia su Annibaie, per esempio, se come poesia è misera, contiene già le idee che poi l’Alfieri saprà ripetere con altra voce e l’invettiva contro gl'italiani del Settecento non ci lascia indifferenti.
« Ricercati e stentati, i sonetti d'amore, avverte ancora il Maggini, servono come termine di confronto per il grande progresso che il poeta fece assai presto con le rime per la contessa d’Albany... »; e l’elegia amorosa che il poeta lasciò interrotta mostra com’egli in questo metro non riuscisse che per la satira o per il tono scherzoso. Questi primi tentativi poetici sono esercizi di versificazione e di stile, con maggior pratica nella forma del sonetto, con qualche felice movenza nel genere scherzoso o satirico. Ma poi la produzione poetica dell’Alfieri, cominciata per un impegno d’amor proprio e continuata tenacemente con lungo studio, si viene via via liberando da quello che ha di costretto e di voluto e rivela il poeta a se stesso.
Attraverso questa edizione delle Rime curata dal Maggini, un modello del genere, possiamo seguire grado per grado l’evoluzione e maturazione del poeta lirico, i cui più alti motivi ci riconducono al mondo morale del poeta tragico, sicché nelle due forme si può pur sempre riconoscere la stessa anima.
Vittorio Alfieri.