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Titolo: I cento libri da leggere: osservazioni di una lettrice

Autore: Augusta Bizzarri

Data: 1933-08-16

Identificatore: 1933_365

Testo: I cento libri da leggere
Osservazioni di una lettrice
La proposta di Nicola Moscardelli agli editori italiani sul « corpus » dei cento libri necessari ha provocato una risposta di Franco Sabelli che abbiamo pubblicato nel « Diorama » della settimana scorsa. A Franco Sabelli replica ora una lettrice con alcune argomentazioni che ci sembrano degne d’attenzione:
« L'idea di creare una base di cultura italiana raccogliendo in volumi opere di ingegni universali che una parola eterna di vita dissero all’umanittà non è trascurabile.
« Non tutti gli uomini possono viaggiare per studio o per diletto; tutti possono leggere, meditare, chiarire pensieri e sapere, adeguare il proprio spirito al largo respiro della vita italiana odierna.
« Se il canto dell’aedo, il discorso dell’oratore, il tempio, il rito, la statua, il dipinto offrivano all’uomo antico alimento sufficiente per la sua cultura e il sub incivilimento, oggi progresso, complessità di vita, rapporti fra popoli impongono al libro più vasto compito.
« Per altro, nell'articolo del Sabelli non m’appare chiaro con quali criteri si potrebbero scegliere e disporre le opere, perchè la raccolta divenisse costruzione solida, organica di un vasto sapere e non semplice accostamento di pensieri.
« Arte, poesia, filosofia, storia, morale e politica sono facce di uno stesso prisma, raggi di una stessa luce, espressione di uno stesso momento di vita: rispondono ai tempi e alle coscienze di una data epoca storica. Gli elementi di una di esse lumeggiano le altre, pervase dalla stessa linfa vitale.
« In una lettura sistematica, a scopo culturale, si dovrebbero scindere il meno possibile.
« Un canto d’Omero vale per la conoscenza di uomini e di età quanto un capitolo di Senofonte o un’orazione di Demostene. Il Machiavelli domina il suo secolo, lo spiega, lo illustra (e ne è a sua volta spiegato) più che il Duca Valentino. I drammi di Shakespeare rivaleggiano con la storia della vergine regina.
« Si può leggere Lucrezio e Bacone in un medesimo anno; ma non si può intendere Kant se non si conosce Descartes e la sua scuola, Bacone e i suoi seguaci e non si cerca lo sviluppo dell’idea kantiana attraverso la fioritura dell’idealismo tedesco.
« E perchè non si fa cenno del nostro Vico italianamente originale e profondo, nè dei nostri filosofi dal Telesio e dal Campanella ai viventi, limpidi tutti come il nostro cielo?
« Perchè tanti scrittori francesi, universalmente noti, è vero, ma non determinatori d'importanti direttive spirituali e non qualcosa delle letterature orientali immaginose e delicate e fortemente umane?
« Infine perchè proprio quelle date letture a una certa età quasi i cervelli fossero scatole uguali che aumentano di capacità gradatamente e non subissero l’influenza dell’ambiente, delle occupazioni, della famiglia, delle vicende nazionali?
« Perchè quest’ordine matematico e livellatore in piena èra fascista che vuole la disciplina delle forze fisiche per un più ampio e spontaneo sviluppo delle energie spirituali?
« Ogni uomo a seconda della vita che conduce e delle sue doti peculiari deve cercare un sano alimento al suo spirito.
« Facilitargli il compito è dovere sociale, costringerlo con norme troppo rigide sarebbe offendere il più bel principio a cui s’informa il Fascismo: la spontaneità.
Augusta Bizzarri ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 16.08.33

Citazione: Augusta Bizzarri, “I cento libri da leggere: osservazioni di una lettrice,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1175.