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Titolo: All’insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-11-01

Identificatore: 1933_479

Testo: NOTIZIARIO
All’insegna delle Belle Lettere
* È uscita, pei tipi dell’editore Cappelli di Bologna, la terza edizione del fortunato romanzo di guerra La coda di Minosse di Arturo Marpicati. Questo romanzo, che riflette magistralmente il volto della giustizia militare di guerra, ha ottenuto un successo tra i più cospicui di questi ultimi anni, ed è stato segnalato « fra quelle opere destinate a superare il tempo, testimonianza viva di un momento storico che non ha ragguagli ».
* L’editore Rizzoli pubblica nella collezione dei « Grandi narratori » un romanzo di Salvator Gotta, La signora di tutti, che non fa parte del ciclo dei Vela. Vi domina una figura di donna, inconsciamente fatale eppure umanissima. Il romanzo è nell’elegante veste editoriale che caratterizza tutta la collana.
* L’editore Cappelli pubblica in questi giorni la seconda edizione del romanzo Il Messia di Ercole Rivalta, uscito qualche anno fa.
* Fra le novità che la Casa Editrice Ceschina sta preparando, v’è anche un curioso libro di Augusto Monti, il quale anni sono aveva richiamata molta attenzione su un suo libro I Sansossi che egli aveva definito « Cronaca piemontese del secolo XIX », e che in realtà, insieme a belle rievocazioni di leggende e di costumi, conteneva una curiosa storia famigliare. Ora il Monti ha scritto un nuovo volume che è quasi un'altra puntata della sua storia. Il volume avrà il titolo Quel Quarantotto!
* Mario Pensuti ha scritto un romanzo, Vita d'un aviatore, che sarà pubblicato presto. Vi è rappresentata la figura del fratello dello scrittore, il pilota Emilio Pensuti, che fu uno dei pionieri della nostra aviazione; attorno a lui è descritto tutto il piccolo mondo degli appassionati del volo dal 1909 al 1918.
* Amelia Melis De Villa ha dedicato, nella « Rassegna Nazionale », uno studio a Isabella Teotochi Albrizzi, la « saggia Isabella » amata dai Foscolo
* A proposito delle « Lettere inedite di due Regine » pubblicate dalla Nuova Antologia e da noi riassunte, il signor Giulio Decio di Novara ci fa notare che la prima delle regine a parlare e scrivere in lingua italiana fu Maria Teresa, moglie di Vittorio Emanuele I. Figlia di un Arciduca austriaco, figlio a sua volta della Grande Imperatrice e Regina d’Ungheria, essa ebbe per madre una Principessa di puro sangue italiano, l’ultima della Casa d’Este, e erede della Casa Cybo di Lunigiana. Il Decio ha pubblicato sul Bollettino Storico della Provincia di Novara diverse lettere in italiano della Regina Maria Teresa d’Este, (la Casa austriaca di Modena aveva assunto questa denominazione) al cavaliere Lomellini, dalle quali si rileva come anche il Re Vittorio Emanuele I, che subiva l’ascendente della energica consorte, non celava le sue simpatie per la lingua italiana. Nell’archivio del Conte Cacherano d’Osasco vi sono diverse note autografe del Re stesso dirette al generale Policarpo d’Osasco, ispettore generale della fanteria, intorno al nuovo Regolamento dell’Arma. Ne citiamo il punto più interessante: « Non essendo questione di ridurre li comandi militari a tutta perfezione di crusca italiana, come non si usa neppure in nessun'aura lingua, e che in tutti li paesi si riguardano come segni di convenzione piuttosto che parole, e ciò affine di scorciarli, si addotteranno li comandi citati nel testo colle piccole variazioni sotto segnate. Si verificherà che nelle correzioni non siano lasciate parole doppie, e si farà stampare per distribuirlo a tutti li Corpi di fanteria. Per la Cavalleria si addotteranno gli stessi comandi nel maneggio dell'arma che già aveva. Positura non è parola italiana: si dice posizione. Batteria viene anche da battere, parola italiana, sicché si può lasciare perchè più conosciuta dai nostri paesani. Si dice in italiano in primo o secondo rango: sicché la parola riga si adotterà per allineamento, e si lascerà quella di rango per marcare li ranghi di un battaglione. A present-arm si può sostituire presentat-arm appoggiando sull’ultima sillaba ».
* A Londra è uscito un importante libro di James Strachey Barnes, grande amico del nostro Paese. Nel libro, che si intitola Half a Life, il Barnes riferisce fra l’altro una conversazione ch’egli ebbe col generale Mangin alla Conferenza della pace, il quale gli riferì che la Francia, e cioè Clemenceau e Poincaré, aveva sollecitato il più possibile la firma dell’armistizio per impedire che « gl’italiani arrivassero in Germania prima di noi » (parole del generale), passando attraverso il Tirolo nella Baviera, pericolo che la Francia voleva scongiurare ad ogni costo.
* Un altro libro di ricordi su Lawrence, e anche questo di una donna (le indiscrezioni delle donne sono il peggiore dei castighi che potevano capitare al romanziere scomparso). Il libro s’intitola Lawrence and Brett e ne è autrice Dorothy Brett che ebbe lunga dimestichezza coi Lawrence.
* In un catalogo di autografi pubblicato a Parigi viene presentato un manoscritto di Stefano Mallarmé: si tratta della poesia Guignon che fu scritta nel 1862, a vent’anni, e che comparve la prima volta nel 1887 in testa alla raccolta Poésies pubblicata a quaranta esemplari in fotolitografia. Nelle successive raccolte Guignon non fu più compresa, sino all’edizione postuma del 1913.
* Boris Zaitzev pubblica in un giornale russo che si stampa a Parigi un nuovo romanzo: Una casa a Passy. Boris Zaitzev, nato a Orel nel 1881, viaggiò in Italia (1904) e visse a Mosca fino al 1922. Da undici anni egli ha lasciato la Russia per stabilirsi in Francia.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 01.11.33

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All’insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 20 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1289.