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Titolo: Libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-11-08

Identificatore: 1933_490

Testo: Libri della settimana
Altre terre
Il titolo piano, quasi casalingo, dice la natura e il riserbo dello scrittore. Il suo modo di viaggiare non è quello del cronista in cerca d’emozioni e neppure del letterato in caccia di sensazioni esotiche e di note di colore. C'è in Luigi Freddi, un temperamento di scrittore che bada, prima che all’apparenza esteriore, anche se affascinante, alla sostanza, alla verità nazionale ed umana. Questo è il pregio del suo libro di viaggi (Altre terre - Edizioni Corbaccio, 1933) che s’impone subito all'attenzione del lettore e lo avvince sin dalle prime pagine. Non che il libro sia privo d'attrattive d'altro genere: anche qui c'è l'apporto d’una sensibilità moderna di osservatore, d’una curiosità d’uomo aderente ai caratteri e alle esigenze del suo tempo, d’uno stile fluido e vivace e, quando occorra, pittoresco; ma è soprattutto un libro che scava dentro, ricco d’ideale, un libro che attinge alla cronaca ed all'attuanti non come fine a se stessa, sia pure a titolo documentario, ma come mezzo per giungere a conclusioni eloquenti sul piano dello spirito: di quella particolare forma d'eloquenza che per figurare non ha bisogno di affidarsi alla rettorica, anzi la ripudia Codesta del Freddi è un'inchiesta mondiale in clima novecentesco: mondiale nel senso che i suoi pellegrinaggi lo portano da Manhattan al Mediterraneo, dal Senegal ai Balcani, da Pernambuco a Kenitra. Certi nomi rievocano date ed eventi di per se stessi inobliabili: e le ali tricolori della prima Crociera Atlantica guizzano nei cieli dei tropici in tutto il loro fulgore. Il Freddi non s'indugia sentimentalmente sul ricordo, ma dà alla rievocazione il tono virile che lo scrittore italiano d'oggi non depone mai e che lo distingue nella marea dei letterati senza nerbo e senza passioni. Si parlava prima d'inchiesta: e c'è, in verità, nel libro, anche se non appaia, un carattere unitario cementato appunto dalla sua sostanza ideale e dal calore della fede che lo ispira e che non si autopropone mai. E quanto alla coscienza con cui il Freddi intende e svolge la sua missione di giornalista, la lettura d'un paio di capitoli quali Al di là del Carso (al di là: una porta su un altro mondo, i marosi contro gli scogli millenari della civiltà latina... ) e Genti e terre nella Val della Morava è abbondantemente istruttiva. Il ricordo della guerra e del sacrifìcio nasce fatalmente, sgorga dal cuore, ma senza prevalere: è un viatico per vedere e intendere, una luce che i maneggi della politica internazionale non possono oscurare più: il Carso è l'altare, e al di là c'è l'artificiale, il caotico, il malconsigliato mosaico di popoli che può distruggere i leoni veneti ma non cancellare la storia. Di senso della storia sono piene le pagine balcaniche del Freddi. E in tutto il libro è presente e vivo lo spirito dell’Italia di Mussolini che costruisce il suo avvenire.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 08.11.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 19 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1300.