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Titolo: Lionello Fiumi

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-09-02

Identificatore: 135

Testo: GALLERIA

Lionello Fiumi

Bisogna dividere in due distinti periodi l’attività di questo « poeta di Verona », non perché le divisioni cronologiche contino qualche cosa sul piano della valutazione critica, ma perchè in realtà il bilancio dell'opera di Lionello Fiumi ha capitoli e voci che non si debbono confondere. Lirico puro: quando Borgese l’andò a scovare, saran dieci anni, sulle rive dell'Adige (e fu lui appunto che battezzò Fiumi e compagni i poeti di Verona, ma con una appendice a Ferrara, dove risiedeva Govoni, il maestro, e dove si stampavano i loro libri), Fiumi gli confidò di non vedere salvezza fuor che nella lirica pura; in ciò si sbagliava, e i fatti l'hanno poi dimostrato. Persino Govoni ha messo le vele nel mare della novella e del romanzo, e se è vero che vi naviga a modo suo, spesso contro le regole dei navigatori tradizionali, è anche vero che ogni anno la sua bibliografia narrativa s'accresce di due o tre numeri, che a lungo andare formano una bella lista. Fiumi invece è rimasto ritto sulla rupe detta lirica, e credo che ormai non si convertirà

più. I suoi canzonieri, da Polline 1914) a Sopravvivenze (1931), si numerano con le cinque dita d'una mano. Ma chi vuol rendersi conto del significato detta sua poesia e del posto ch'essa occupa nella storia del movimento lirico europeo di questo primo trentennio del secolo, legga Mussole, raccolta dei canti più rappresentativi del primo mondo poetico fiumiano, dell’essenza coloristica e impressionistica distillatavi con la finezza del saggiatore di diamanti. La lirica simbolistica francese, poi Pascoli, i crepuscolari e i futuristi: bisogna passare di lì; ma Fiumi non ha aspettato a conquistarsi la sua autonomia che scadessero i termini legali; fu chiaro sin dagli inizi che sraffacciava alla ribalta un temperamento lirico autentico, che il suo nucleo resisteva agli sforzi dall’esterno e rispecchiava in note inconfondibili gli aspetti della natura è della vita, estraendone il succo visivo e sensuale, e condensandolo in forme poetiche che gli restituivano tutto il suo valore psicologico e morale sul piano dell'interiorità e dell'autobiografia, sottraendolo a distorsioni di carattere epico. La natura-spettacolo, l'uomo-numero, L'ora-sensazione furono per il Fiumi tanti motivi di variazioni interessanti, sgargianti, alte di colore e di suono, talvolta delicate come un sussurro di foglie o un tremolar di acque sorgive.

L'autonomia di Fiumi non è, si diceva, una conquista d'oggi. Quella che oggi conta, nella vita di un artista così probo e cosi schietto, è anche la sua opera pratica, l'efficacia della sua propaganda in terra straniera a vantaggio detta letteratura italiana. Perchè Fiumi vive ora a Parigi, e il secondo periodo della sua attività si svolge anche in questa direzione: il lirico non è sceso dalla sua rupe, ma l'italiano si mescola atta folla per propagare l'amore detta nostra arte e della nostra poesia. Con risultati di cui tutti gli dobbiamo esser grati.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.09.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Lionello Fiumi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/135.