Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Un condominio

Autore: Leo Longanesi

Data: 1934-02-07

Identificatore: 1934_99

Testo: Un condominio
« Articolo 6°. I condomini dovranno radunarsi annualmente mediante avviso inviato 8 giorni prima per raccomandata dall’Amministrazione in carica. La riunione delibererà validamente con l’intervento di almeno la metà dei voti, ritenuto che ogni appartamento o locale terreno e scantinato avrà diritto a tanti voti quanti sono i millesimi di rispettiva partecipazione nelle spese generali ».
1. Così, chi comanda è il proprietario del primo piano e chi ubbidisce quello dell’ultimo. Ma non mancano le alleanze fra i proprietari di poche stanze contro i tiranni del primo e secondo piano.
2. Fra i condomini è scelto, per elezione, chi reggerà il condominio. E si sceglie sempre chi ha una particolare inclinazione al comando.
3. I proprietari si riuniscono 304 volte l’anno, per decidere del governo del palazzo, in casa del rettore.
Questo è, all’incirca, un condominio visto dall’esterno.
Ma all’interno, un condominio è un mondo molto più vario di quanto non si possa credere. Come in uno stato moderno vi crescono i partiti e le correnti politiche, vi accadono le sommosse e le reazioni. E i condomini romani, io credo, oltre all’essere i più antichi del mondo sono anche i più divertenti.
Magistrati, impiegati, liberi professionisti, pensionati e proprietari di negozi vivono in condominio come nuove aristocrazie convinte di difendere un costume e una storia. Ma la vera storia dei magistrati, degli impiegati, dei pensionati e delle vedove comincia solo dal primo giorno di condominio, da quando cioè, investita una somma in un bene stabile, da inquilini mobili essi assumono la psicologia dei proprietari immobili.
La facciata del palazzo ogni giorno, rientrando in casa, li rallegra: è quello il vasto volto della loro parziale proprietà. (Essi subiscono il fascino delle cattive architetture).
Il condominio non è un fatto di semplice amministrazione; ci mancherebbe altro! Dove andrebbero a finire allora la gloria di possedere un portiere in livrea, una porta con i battenti d'ottone e un ascensore lustro come una spera?
Ma le gravi vertenze, le lotte, le battaglie, gli odi e le congiure di palazzo infestano anche il condominio inutile farsi illusioni. I beni stabili portano la lotta come l’estate le cicale, l’inverno la neve, la notte le nottole, la pioggia le piene, il sole le secche e le donne i dolori.
Ecco, tempo fa, ci riunimmo tutti nell'appartamento del condominio N. 3 (avvocato Anseimo, proprietario) per decidere della guida di panno che deve ricoprire le scale. È stata una battaglia divisa in tre momenti:
1) Dobbiamo mettere la guida di panno?
2) Di che colore sarà la guida?
3) Occorre ricoprirla con una tela greggia?
Al primo scontro ci siamo trovati solo in due ad essere ostili alla guida, ed in pochi colpi siamo stati sconfitti.
— Come? Non vogliono mettere la guida? Ma dove credono di abitare?
— Un palazzo non può non avere la guida di panno sulle scale!
— Qui siamo a Roma, mica in un paese!
Ogni resistenza è stata vinta. Io ed il condomino alleato siamo stati battuti.
La signora dell’ultimo piano, che ha una figlia da maritare, sembrava impazzire appena ho proposto di tener più pulita la scala piuttosto che mettere la guida.
— Non siamo venuti ad abitare qui, di certo, per fare la figura dei poveri diavoli! Abitiamo in un palazzo a quattro piani ed abbiamo il dovere di tenerci all’altezza del nostro decoro, cari miei!
La vedova del secondo piano (la sua serva ha confessato di mangiare carne solo il giovedì) starnazzava come una gallina:
— Figuratevi se non metteremo la guida! Quelli della casa di faccia, ed è una casa e non un palazzo come il nostro, l’hanno già da due mesi la guida!
E abbiamo accettato la guida.
La seconda disputa è sorta per merito del pensionato di stato del C. N. 6, il cavaliere Arturo.
Il cavaliere era per la guida di panno rosso, perché al ministero «ho sempre visto le guide rosse! », ha esclamato.
La vedova del 2° piano sosteneva il color verde scuro « perché si sporca meno»; l’avvocato Anselmo il blu, perché è « un colore distinto ».
Abbiamo finito per accogliere il « colore distinto », anche perché la casa di faccia aveva la guida color rosso.
Al terzo scontro, la battaglia ha ripreso l’ardore dei primi assalti: la « tesi della copertura di tela », proposta dalla vedova, ha adirato l’avvocato Anselmo, il più autorevole professionista della casa, possessore dell’unico garage che sta in cortile, padre di due figlie che giuocano al tennis e portano gli stivali appena scendono due gocce d’acqua.
— La copertura è miserabile. È una tirchieria! Un palazzo come questo deve essere abitato da persone che non lesinano a ricambiare cinque metri di panno!
Ma l’avvocato si è trovato solo. I condomini si sono gettati dalla parte della vedova che « manda odor di cipolla per le scale » e l’hanno difesa con coraggio.
— Non esageriamo adesso con le spese — ha concluso il cavaliere — non esageriamo! Quando si è trattato d’accettare la guida, sono stato il primo io, ma non c’è bisogno di eccedere. La copertura di difesa occorre, altrimenti ogni dieci giorni bisognerà cambiare il panno o rammendarlo; non è necessario, d’altronde, uno sfarzo inutile. La guida va ricoperta a parer mio, ed anche questo è un segno della buona cura che i condomini hanno del loro stabile.
Ma le cose non si sono arrestate qui. A distanza di una settimana, è accaduto un secondo scontro a proposito dei due vasi di palme che ora figurano ai due lati della scala; poi è seguita una terza battaglia per la livrea blu del portiere, e una quarta per i cani in ascensore.
Non si sarebbe finito più di leticare se non fosse accaduto un fatto nuovo, straordinario; se non fosse arrivato il castigamatti a mettere a posto il nostro parlamento! E il castigamatti è un nuovo condomino, Ismaele Fano, gioielliere. Grazie a Dio, costui ha dominato le assemblee, ed ora amministra tutto il condominio. Non c’è più libertà d’opinioni, grazie a lui! Ora abbiamo Ismaele, il pallido Ismaele che chiude a tutti la bocca dicendo: « Non bisogna dar nell’occhio all’agente delle tasse! ».
Sono così scomparsi i due vasi con le palme, la guida di panno blu, la mantella e il berretto gallonato del portiere.
* * *
Il breve fasto del condominio è perduto, già le scale sono meno lustre e i cani randagi hanno inscurito gli stipiti del portone. La portinaia ha calzato un paio di vecchie ciabatte e il marito sta in manica di camicia dietro la porta a vetri del suo sgabuzzino. Un cristallo dell’ascensore è stato aggiustato con un pezzo di carta e i mendicanti suonano alle nostre porte indisturbati. Le donne di servizio appaiono sui pianerottoli della scala padronale, dove un tempo non azzardavano mettere piede, e cantano. Il breve fasto del condominio è tramontato, ma la casa è più abitabile.
Ieri ho incontrato per le scale una gallina smarrita: è il primo animale che infrange il « paragrafo 15 » del regolamento interno.
Sì, abbiamo perduto il decoro dei proprietari di beni immobili, ma in compenso viviamo più in libertà; il palazzo non ha la guida di panno blu ma la casa ha più cuore, se cosi si può dire.
E perché dovremmo tacerlo? Ora siamo tutti più cordiali e democratici, siamo diventati romani, grazie a Ismaele Fano.
Le figlie dell’avvocato Anseimo, perfino, sono più graziose da quando il padre ha abbassato la cresta. Pochi clienti, poche cause mal pagate, pochi grilli per il capo: le cose vanno male per lui. Ma in fine, in fine vanno meglio di prima; siamo ritornati tutti popolani. La gallina ha infranto il regolamento interno.
C’è odore di soffritto nelle scale, le serve sbattono i tappeti, s’incontrano ragazzini, cani, mendicanti, seccatori e cesti di verdura; qualche bel pezzo di carta sgualcita vola nell’andito e le figlie dell’avvocato Anseimo, da quando non vanno più al tennis, Sono più simpatiche.
Leo Longanesi.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.02.34

Etichette:

Citazione: Leo Longanesi, “Un condominio,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1464.