Il volto della terra (dettagli)
Titolo: Il volto della terra
Autore: Ugo Betti
Data: 1934-08-08
Identificatore: 1934_332
Testo:
Il volto della terra
A mezzo del nostro lavoro ci scostammo per contemplarla.
Prima vedemmo le strade, vene grigie.
• * *
Avevamo scolpito le scogliere
Come avori. Penisole trascoloravano azzurre.
Su istmi sereni.
* * *
Udivamo, impallidito in canto, l’antico
Rombo di selve e spume. Ivi fiorivano
Città di pietre colore di. miele, limate
Da inconsapevoli mani nei secoli, tepido rivo.
Similmente addolcito s’incurvava
L’orlo degli spartiacque. Un che di fragile, argenteo
Illuminava gli spessori terrestri.
• * *
Dentro essi (come chi scruta
Entro brune acque un pallore) ci parve
Si modulasse un volto, simile a noi, pensieroso.
Sue ciglia Varco delicato dei golfi.
* * *
Nostra era la terra, più gracile del nostro polso. Consumata da noi come da un’esile febbre.
Inquieti sentivamo un odore vanire Di mare e d’erba, Quale, in vuoto letto, un aroma di giovinetta Dagli aspri seni, fuggita.
• * *
Alzando il capo
Guardammo allora, smemorati emigranti, Nello spazio Freschi prati.
Ugo Betti.
Collezione: Diorama 08.08.34
Citazione: Ugo Betti, “Il volto della terra,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1697.