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Titolo: Il libro del giorno

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-09-12

Identificatore: 1934_381

Testo: IL LIBRO DEL GIORNO
S'è parlato di Rodolfo de Mattei e dell’opera sua recentemente, in occasione dell’assegnazione del primo premio Cervia. Adesso il libro premiato esce in edizione numerata d’un centinaio d’esemplari come tredicesimo volume della serie « Quaderni di Novissima » che, da Ungaretti a Savarese a Cardarelli a Bontempelli e a Savinio, ospitano i nomi più rappresentativi delle nostre lettere e hanno avuto l'onore d’essere inaugurati dalla Vita di Arnaldo del Duce. Il libro di Rodolfo de Mattei si intitola
« Polvere di Roma »
e raccoglie ventidue prose romane, un itinerario spirituale e lirico attraverso le immagini del passato e i fantasmi dell’avvenire, Titolo d’onore e di rispetto, chè la polvere di Roma non si scuote dai calzari. Il De Mattei si avvicina all’Urbe e alle sue glorie con sentimento vivo della storia e con cuore puro, intendendosi con ciò di chiarire che la sua posizione non è per nulla da confondere con quella solenne e rettorica, anche con le migliori intenzioni, del consueto letterato che percorre la Via dell’Impero ripetendo dentro di sè il Carme secolare e davanti al Colosseo mormora: « Nescio quid maius... ». Il libro del De Mattel è nato da una consuetudine attenta e cordiale: non, dunque, esplorazione di Roma, ma frequenza di Roma « Giacché — egli dice — questa città domanda compagnia e non conquista o invasione, ma in compenso non abbandona più». Codesta prova di frequenza si risolve in una dimostrazione di fedeltà; la quale si rileva sin dalle prime prose, anzi dalla primissima, Appressamento a Roma, attenta e appassionata, reverente e calda, curiosa di quanto Roma ha ancora da comunicare (« giacchè questa Roma sembra abbia detto ogni cosa, invece ha sempre tanto da dire ») Il dinamismo è nell’aria e nella polvere di Roma; è continuo il suo arricchimento, cioè l’aumento di quel che è in lei potenza strutturale, architettura, clima, vita. Ma per intenderlo occorre una sensibilità e il fuoco d’un amore: Roma «è una città che sconcerta, e poi sa ridursi impalpabile, sino a reggere le sue memorie come un peso di piume»; una città dove il materiale si concilia allo spirituale e fra cielo e terra v’è alleanza sicura: «Roma è ricca di tali sposalizi ».
« Alla fine capisci », è la formola chiave dell’itinerario del De Mattei. Il quale si muove tra le basiliche, le piazze, le cripte, le scalinate, le tombe, il fiume, le piante, i colli, i palazzi, le vie imperiali papali e moderne, conscio delle « superiori aspirazioni » della cronaca di Roma. « Vogliamo che quanto ci si svolge sotto gli occhi sia meno storia romana di quella degli annalisti? ». Non, dunque, contaminazione di passato e di presente, ma senso della continuità. E oggi la « capitale degli italiani » è finalmente degna della sua storia. Ma perchè gl’italiani c’entrassero davvero bisognò aspettare che Benito Mussolini portasse sul colle del Quirinale l’Italia di Vittorio Veneto. Oggi Roma, caput Italiae, è la realtà vivente di quella Dea che sta dritta sul frontone del Vittoriano. «Adesso davvero tutte le strade portano a Roma..: Ora le colonne si sono alzate e stupisco che ve ne fossero tante coricate. Mussolini le carezza come creature in piedi, che abbiano di colpo ritrovato la giovinezza ».
Sull’incontro di Roma con Mussolini si chiude il libro del De Mattei, che è un breviario di poesia e di fede. Ed è anche la testimonianza d’un immigrato il cui sangue ha ormai preso la tinta di Roma.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 12.09.34

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Il libro del giorno,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1746.