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Titolo: Mottetti

Autore: Eugenio Montale

Data: 1934-12-05

Identificatore: 1934_507

Testo: MOTTETTI

Lo sai: debbo riperderti e non posso.
Come un tiro aggiustato mi sommuove
ogni opera, ogni grido e anche lo spiro
salino che straripa
dai moli e fa l'oscura primavera
di Sottoripa.
Paese di catrame e alberature a selva nella polvere del vespro.
Un ronzio lungo viene dall’aperto, strazia com’unghia ai vetri. Cerco il segno smarrito, il pegno solo ch’ebbi in grazia da te.
E V inferno è certo.

Molti anni, e uno più duro sopra il lago straniero su cui ardono i tramonti. Poi scendesti dai monti a riportarmi San Giorgio e il Drago.
Imprimerli potessi sul palvese che s’agita alla frusta del grecale in cuore... E per te scendere in un gorgo di fedeltà immortale.

Brina sui vetri; uniti sempre e sempre in disparte i pochi; e sopra i tavoli i lunghi soliloqui sulle carte.
Fu il tuo esilio. Ripenso anche al mio, alla mattina quando udii tra gli scogli crepitare la bomba ballerina.
E durarono a lungo i notturni giuochi di Bengala: come in una festa.
È scorsa un’ala rude, t’ha sfiorato le mani, ma invano: la tua carta non è questa.
Eugenio Montale.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 05.12.34

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Citazione: Eugenio Montale, “Mottetti,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1872.