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Titolo: Bollettino delle controsanzioni: Consuntivi

Autore: Umberto Notari

Data: 1936-01-07

Identificatore: 1936_21

Testo: Bollettino delle controsanzioni
Consuntivi
« Sanzioni » è il titolò di un libro pubblicato in questi giorni da Luigi Federici; libro opportuno, chiaro, interessante, serio, persuasivo.
Premesse alcune considerazioni generali sulla teoria economica delle sanzioni, sulle difese normali ed eccezionali dello Stato « assediato », l’autore procede ad un esame minuzioso della « realtà » italiana.
Le cifre della nostra produzione e dei nostri traffici sono specillate con molta cura.
Il quadro dei consumi interni, dei fabbisogni importati e delle eccedenze esportate è riassunto con precisione, in modo da mettere prontamente in rilievo i punti deboli da rafforzare per opporre all’assedio, quand’anche fosse lunghissimo, una efficace e vittoriosa resistenza.
Sul settore essenziale — quello dell’alimentazione — il popolo italiano può essere pienamente tranquillo: i due segmenti deficitari, le carni e gli oli, sono stati individuati ed affrontati con provvidenze già in azione.
Dopo gli alimenti, il vestiario: le materie chiavi (lana, cotone, seta, rayon, lino) non mancheranno mai.
A parte le scorte cospicue di cui il Paese è dotato, l’autore osserva che per la seta e il rayon l’Italia occupa uno dei primi posti tra i Paesi produttori; gli eventuali danni potrebbero derivare, se mai, da una sovraproduzione non collocabile per effetto del blocco; ma le eccedenze di seta sono requisite dallo Stato che se ne serve per baratto con altri prodotti a noi necessari fornitici dai Paesi non sanzionisti; e quanto alle fabbriche di rayon esse si stanno rapidamente attrezzando per la produzione della lana sintetica con cui si colmerà il passivo della produzione nazionale della lana animale. Rimane il cotone di cui siamo fortissimi importatori, perchè siamo nel contempo fortissimi esportatori di tessuti: l’importazione, dedotta in gran parte dagli Stati Uniti, non ci preoccupa: preoccupa invece l’esportazione rivolta in gran parte a Paesi sanzionisti.
Se dalle sanzioni i cotonieri risentiranno un prevedibile danno, un vantaggio notevole avranno invece i canapieri per il larga impiego che la canapa avrà, in parziale sostituzione del cotone, ma più particolarmente della juta, fibra, di totale provenienza anglo-indiana, da noi sempre comprata per inerzia pecorona, mentre possiamo sostituirla con fibre nazionali (come oggi è luminosamente provato) a cominciare dalla canapa, sino allo sparto, abbondantissimo in Libia.
Tirando le somme tutto il comparto del vestiario e degli altri indumenti prodotti dall’industria tessile è in grado di superare in perpetuità la muraglia costruita a Ginevra.
Sulla situazione determinatasi in rapporto agli altri bisogni essenziali di un popolo e di una Nazione come l’Italia e cioè le forze armate, i mezzi di comunicazione, l’energia motrice, il calore, in altri termini le produzioni minerarie, siderurgiche, metallurgiche, meccaniche, elettriche, chimiche dal Federici esaminate con larghezza di argomenti e di documenti, dirò in seguito.
Umberto Notari.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.01.36

Citazione: Umberto Notari, “Bollettino delle controsanzioni: Consuntivi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2237.