Passeggiata per le biblioteche italiane; Le prime raccolte di codici dai chiostri medievali alle librerie degli umanisti. (dettagli)
Titolo: Passeggiata per le biblioteche italiane; Le prime raccolte di codici dai chiostri medievali alle librerie degli umanisti.
Autore: Lorenzo Gigli
Data: 1936-04-16
Identificatore: 1936_48
Testo:
DIORAMA LETTERARIO
PASSEGGIATA PER LEI BIBLIOTECHE
ITALIANE - LE PRIME RACCOLTE DI CODICI DAI CHIOSTRI MEDIEVALI ALLE LIBRERIE DEGLI UMANISTI
Un giro di ricognizione nelle biblioteche pubbliche italiane e nelle principali private allo scopo d’accertare quale e quanta sia la ricchezza di manoscritti d’ogni tempo e d’ogni origine ch’esse possiedono (dal manoscritto nel significato specifico del termine, cioè di libro a penna, di libro in generale per l’età anteriore all’invenzione e all’uso della stampa, e si chiamava propriamente codice, agli altri manoscritti di tutti i generi posteriori alla stampa, fino ai giorni nostri) è un esercizio interessante e profittevole e può fornire parecchie cognizioni d’ordine pratico non facilmente reperibili altrove, come ci dimostra la lettura d'un manualetto di « Notizie statistiche storiche bibliografiche delle collezioni di manoscritti oggi conservati nelle Biblioteche italiane » che Giuseppe Gabrieli ha compilato per la serie di manuali bibliografici intitolata « Enciclopedia del libro » posta sotto la direzione del Segretario del. P. N. F. e stampata da Mondadori.
Di codici — il solo durevole veicolo e documento di vita intellettuale durante molti secoli del Medioevo — furono formate le prime librerie e biblioteche claustrali, che nelle età seguenti, per avvenimenti politici e religiosi, mecenatismo di principi e signori, e altre cause s’avviarono a diventar laiche, cortigiane c pubbliche, o almeno aperte ai dotti. Intanto l’invenzione della stampa rivoluzionava la produzione e la conservazione del libro manoscritto, e le vicende politiche ed economiche dei tempi nuovi affrettavano la dispersione per l’Italia e l’Europa di quei nuclei claustrali e umanistici in cui era condensata la somma della poesia e del pensiero antichi. Ma, nella seconda metà del secolo XVI e poi in particolare nel XVII, le sparse membra di quei nuclei illustri si andarono polarizzando e riaggruppando presso i più facoltosi bibliofili per i quali formare raccolte di codici era titolo d’onore, ed eran codici soprattutto delle grandi badie benedettine. Si costituirono così i fondi di manoscritti delle maggiori biblioteche pubbliche e private nostre.
La prima e maggior biblioteca, per gran parte manoscritta, sorta all’inizio del secolo XVII con parecchie migliaia di codici, è l’Ambrosiana di Milano: il suo grande mecenate fu il cardinale Federigo Borromeo il quale spedì otto insigni studiosi del tempo a fare incetta di libri per l’Italia, la Francia, la Spagna, la Germania, le Fiandre, la Grecia, il Libano e Gerusalemme, e potè così riunire circa 30. 000 volumi stampati e 14. 000 manoscritti.
Nella rassegna del Gabrieli la Ambrosiana figura ancora tra le più preziose depositarie di manoscritti: ne possiede 35. 000, tra cui il famoso Codice Atlantico di Leonardo, autografi di Galileo, dell’Ariosto, del Tasso e tutti quelli del Parini. Delle più illustri e fornite raccolte italiane è quasi superfluo rcordare i 70.000 manoscritti della Vaticana; i 13. 000 della Marciana di Venezia; i 10.000 della Laurenziana di Firenze; i 10. 000 della Nazionale di Napoli; i 10.000 dell’Estense di Modena; gli 8000 dell’Archiginnasio e i 5000 dell’Universitaria di Bologna; i 5000 dell'Ariostea di Ferrara così ricca di autografi del Savonarola, dell’Ariosto e del Tasso; i 6000 della Civica di Trieste; i codici della Nazionale di Torino superstiti del disastroso incendio del 1904. E la passeggiata tra manoscritti può anche riservare qualche sorpresa: per esempio il numero cospicuo di codici, quasi 17.000, della Civica di Bergamo. Ma le biblioteche nostre son tutte eredi d’una grande tradizione umanistica che non ha riscontro altrove, e la Gueriniana di Brescia come la Comunale di Trento o la Provinciale di Aquila o l’Universitaria di Palermo sono, con cento altre, specchio e testimonio delle tendenze intellettuali e degli studi dei accoglitori italiani.
Facciamo ancora qualche sosta qua e là, dove ne vale la pena: ad Asti per la raccolta d’autografi di Vittorio Alfieri; al Liceo Musicale di Bologna per le migliaia d’autografi di maestri illustri; alla Malatestiana di Cesena per la collezione di corali; a Ivrea per i codici dell'Archivio capitolare anteriore al 1000; a Mantova per i codici miniati dei Gonzaga e delle abbazie benedettine; a Cremona per il famoso Codice Sicardo; a Ravenna per l'Aristofane classense del mille; a Recanati per il fondo leopardiano; a Montecassino per gli autografi di San Tommaso; a Subiaco per i palinsesti del monastero di Santa Scolastica... Anche in questo itinerario bibliografico l’Italia giustifica la propria supremazia con elementi d’ordine superiore e di carattere privilegiato. Nè va taciuta l’attrattiva che possono esercitare molte raccolte private maggiori e minori — da quelle del Re e dei Principi Sabaudi a Torino alla Manacorda di Casale Monferrato o alla biblioteca del senatore Ugo da Como a Lonato le quali completano questo panorama del gusto umanistico italiano.
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A un umanista che adorò l’Italia, Pierre de Nolhac, i nostri tesori non erano davvero ignoti e le sue scoperte, quella per esempio del Petrarca vaticano, furono clamorose. Egli morì vecchissimo pochi mesi fa, e il nostro paese, interprete il Duce, s’associò cordialmente al lutto della coltura latina. Oggi il ricordo di Pierre de Nolhac è rinverdito dall’omaggio che gli rende l’editore Plon pubblicando in edizione di lusso largamente illustrata la classica storia di Maria Antonietta intorno alla quale l'accademico francese spese tanti anni di ricerche e di studi. È un'opera definitiva, che inquadra stupendamente nel tempo e nell’ambiente la figura della regina martire, tanto calunniata dalla letteratura giacobina.
l.g.
Collezione: Diorama 16.04.36
Etichette: Lorenzo Gigli
Citazione: Lorenzo Gigli, “Passeggiata per le biblioteche italiane; Le prime raccolte di codici dai chiostri medievali alle librerie degli umanisti.,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2264.