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Titolo: Osservatorio

Autore: Lorenzo Gigli

Data: 1938-11-30

Identificatore: 1937-38_67

Testo: Osservatorio
Fuori i barbari!
Le note apparse sul Diorama intorno alla purità e proprietà della lingua ci hanno procurato molte lettere. È bene che il pubblico si interessi a questo genere di questioni che rientrano d’altra parte nel quadro della difesa del patrimonio spirituale della razza; e se ne interessi con la passione e l’attenzione che dimostrano quasi tutte le lettere che abbiamo ricevuto e delle quali facciamo oggi un primo spoglio.
Fra i problemi linguistici da risolvere uno dei più urgenti è quello dei barbarismi: tanti, dice il Panzini, che se fossero insetti vedremmo l’aria ottenebrata. Osserva a questo proposito il prof. Alessandro Piumati di Carmagnola: «... c’è l’illusione che le parole e le locuzioni esotiche siano più espressive e diano al linguaggio un tono di maggior nobiltà. Ma nella maggior parte dei casi esse hanno un senso identico alle nostre. Déjeuné, hôtel, omelette, première, raid, record, vis-à-vis e mille altre non sono altro che colazione, albergo, frittata, prima, gara, primato, faccia a faccia, ecc. E pensare che certe parole le abbiamo date noi agli stranieri e ritornano a noi svisate, irriconoscibili: baguette, bar, beige, bistori, casino, sport sono le nostre bacchetta (delle calze), sbarra, bigio, bistorino, diporto. Casino ci torna con un bell’accento sull’o anche se si tratta del Casino di Venezia... ». Si mette innanzi la solita giustificazione dell’uso: ma quand’esso è cattivo bisogna procurare di correggerlo o magari di eliminarlo. Non regoliamoci dunque sul si dice; ma sul si dice bene? o sul si può dire?
Il prof. Piumati propone una « disciplina » della lingua che faccia capo ad un consesso di responsabili: « Quando tale consesso avesse decretato, per esempio, che non si deve più dire abat-jour, biberon, chèque, coupon, ecc., ma paralume, poppatoio, assegno, tagliando o cedola, ecc., e tutti leggessero corrette queste parole nei giornali e le sentissero nelle conversazioni, nelle conferenze, nei tribunali, nei teatri, negli avvisi pubblici, nelle trasmissioni della radio, è certo che il mal uso di tali parole finirebbe collo scomparire e il nostro idioma acquisterebbe la sua purezza e non correrebbe più il pericolo di perderla».
Il tenente colonnello Aldo Verney ci segnala alcune perle pescate (ahinoi!) nelle cronache dei giornali: molti anni fa, invece di molti anni or sono; un’idea certo errata, anziché un’idea certamente o di certo errata; rincontro Continente - Inghilterra si giuocherà a mezza luce, invece di sarà giocato a mezza luce; più per amore di curiosità che per amore di conoscenza, in luogo di più per amore di curiosità che non per amore di conoscenza; la stampa polacca esprime la speranza che questa nuova iniziativa del governo ungherese apporterà... anziché apporti, oppure possa apportare; sia, in materia sociale che economica e diplomatica, in luogo di: in materia sia sociale che economica e diplomatica. E ancora: le sirene cittadine sonarono per un minuto di seguito; il numeroso gruppo delle autorità; può essere messo in opera a mezzo di...; e via discorrendo o scrivendo (male).
l.g.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 30.11.38

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Citazione: Lorenzo Gigli, “Osservatorio,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 13 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2386.