Colle della Maddalena (dettagli)
Titolo: Colle della Maddalena
Autore: Paolo Buzzi
Data: 1939-03-29
Identificatore: 1939_111
Testo:
Colle della Maddalena
Sacramento pontificale, oggi, dinanzi l’aerea balaustrata di perla e di zaffiro...
L’Alpi: che mi propiziano, giganti nei camici, la grazia eucaristica dei santi mattini.
Come ritorno bimbo, sul colle eroico, quasi fra le braccia d’aria della Gran Madre mia e di Dio!
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Tende. Non altro che tende rosee gonfie, pari le vere rose di maggio alla Madonna.
Le nuvole sboccano sfioccano schioccano figlie di gioia della libera vita eterea.
È un mondo immenso di belle carni fresche e pubbliche, oggi, sul Colle della Maddalena!
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La Vittoria vestita del Rubino io la denudo nei baci ardenti dell’aria...
E vi son tanti nomi d’Eroi sui tronchi di queste piante nuove di spasimi!
Date la Dea quale Dio l’ha fatta ai giovani soldati spenti, chè risorgeranno!
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Ecco Torino, quadra come una colonia di Cesare, tagliata dal fiume d’acciaio.
Oggi, forse, Fetonte figliuol del Sole riprecipita col suo carro d’oro nel Po.
L'acque, in basso, saettano quasi trascinassero la macchina del divo Naufrago alato.
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Io sento, ogni giorno più, il mistero ultramedioevale della Vita.
Tutto mi appare mito: e, sugli spalti alpini, non vedo affacciarsi che draghi.
E, forse, stasera, anche la mia casetta lombarda mi parrà una caverna in fondo a una foresta.
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La fresa siderurgica rugge: e fa oscillare il birillo alla Mole Antonelliana.
Soperga sogna alla quota medesima della Vittoria tutrice dei morti di guerra.
Le teste dei Principi si ritrovano con quelle dei fanti sul comune guanciale di foglie di quercia...
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Porte dell’Alpi! Destino dei Conti dei Duchi dei Re custodi duri come le rocce.
Via azzurra della grandezza ruotante con le valanghe! Prosegui col tempo e col fiume!
Torino augusta! Per te non altro più augusto traguardo che Roma imperiale!
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Sinfonia di sirene di stabilimento e di trombe di reggimento! M’affaccio sul golfo mistico cerulo pieno d’echi d’acciai e d’ottoni. Salve, Lingotto!
L’Alpi sabaude ribaltano le voci stentoree, dalla valle padana, al mar stesicoreo, all’ambe d’Amonasro...
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Giorno felice, biondo come il giovine Toro araldico: t’afferro per le corna d’oro!
Specchio, nel cristallo dei ghiacciai, la mia coscienza di scalatore d’Alpi ideali.
E mi conforto della mia malinconia patriottica, anche se morrò senza nessuna porpora al cuore.
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Addio, camerati, dinanzi l’accampamento candido eterno delle cime!
Gli arcangeli di Pietro Micca fan l’appello dei vostri nomi: e le piante rispondono «presente»!
Mentre, nelle pupille bronzee della Vittoria, s’accendono le prime due stelle medaglie d’oro della sera...
Paolo Buzzi
Collezione: Diorama 29.03.39
Etichette: Paolo Buzzi, POESIA
Citazione: Paolo Buzzi, “Colle della Maddalena,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2528.