Diorama Letterario

Titolo: Invito alla biografia: Ezio Saini

Autore: Ezio Saini

Data: 1939-04-19

Identificatore: 1939_137

Testo: Le inchieste del «Diorama»
Invito alla biografia
Abbiamo rivolto agli scrittori italiani questa domanda:
« Se vi incaricassero di scrivere la biografia di un grande italiano del passato, quale personaggio scegliereste? Perchè? ».
Ecco dopo le risposte di molti chiari scrittori, quella d’un giovane, che fu littore di critica letteraria e musicale e che si presenterà prossimamente al gran pubblico con la sua prima raccolta di liriche:
« lo credo che uno scrittore il quale si proponga di tracciare una biografia, non mai possa prescindere da intenti autobiografici. Poiché mi pare impossibile che un uomo, per sua natura dotato d’una personalità più spiccata di quanto normalmente non avvenga, possa completamente dimenticarsi; talché, anzi, penso che la scelta si operi, da parte sua, per vie sotterranee ed inconscie, le quali poi si ritrovano essere quelle stesse che guidano ad individuare i caratteri della sua figura umana. (Se è vero che ciascuno di noi predilige chi, in qualcosa, anche inavvertitamente, ci somigli).
Da parte mia, vorrei scrivere la vita di Santo Francesco. Una vita come io l'immagino, così tutta piena e lucente di alberi verdeggianti, di acque fresche e cantanti, di belle bestie libere ed amiche.
Per giustificare, al lume della premessa, questa mia preferenza, m’è mestieri dichiarare che Santo Francesco mi sembra uno dei maggiori poeti della vita. È egli siccome un novello Orfeo, della Cristianità, e di lui soprattutto mi commuove quella familiarità appunto, arcana, con le buone bestie mansuete sotto la sua mano polita e fine; quel suo muoversi egualmente sereno ed umano tra i suoi dissimili come tra i suoi simili. Quella morte, pacata ed angelica, nella sua nudezza, quell’aura di fiaba che ne l’avvolge ed illumina, mi toccano talora d’una profonda dolcezza, mi aiutano a chiudermi, al pensiero calmo e silente, in questa mia sfera di meditazione e di raccoglimento, in cui vivo, tutto inteso ad esprimere, in pochi segni non fugaci di poesia, il mio clima d’anima.
Talora, se rileggo i Fioretti, Francesco mi guida, gentile e solitario, per lande semplici di pochi alberelli e rivi canori. Credo sarebbe opera d’affetto e di buona scrittura, il ricavare un disegno nuovo, fresco, mio, di quell’esemplare esistenza miracolosamente trascorsa come sospesa sul limite della realtà e della poesia ».
Ezio Saint