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Titolo: E Rosalba rideva

Autore: Alfredo Orecchio

Data: 1939-04-26

Identificatore: 1939_142

Testo: E Rosalba rideva
Notturno vento sospira tra foglia d’albero e foglia; distesi, ai prati di giovani erbe, ricciuti pastori s’attardano: brucano candide mandrie la vergine brughiera.
Accade, con marzo lunare, che la memoria viaggi, lieta vela sul mare, verso infantili paesaggi.
E a un’isola ritorno di chiare acque e di giuochi celesti: eterni prati e cavalle violente.
Ai sogni è dolce cosa donar la vita, è dolce cosa cantare e — all’alta luna di marzo — amare
giovanetti pastori occhilucenti.
E Rosalba rideva: ai verdi colli
dell’isola beata
che primavera porta alla deriva, io vado, con le mandrie di lucciole — gli dei benigni sono —; e al canto
delle amorose foreste obliar bisogna il volto
delle terre consuete, per ritornare a te, isola lieta di chiare acque e di giuochi.
Alfredo Orecchio
Littore di poesia per l’Anno XVII

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 26.04.39

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Citazione: Alfredo Orecchio, “E Rosalba rideva,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2559.