Osservatorio: Scoperta della Germania (dettagli)
Titolo: Osservatorio: Scoperta della Germania
Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1939-05-31
Identificatore: 1939_164
Testo:
OSSERVATORIO
Scoperta
della Germania
Questo viziaccio di discorrere e giudicare degli altri popoli alla leggera, i francesi l’hanno nel sangue e non c’è stata epoca in cui non ne abbiano fornite prove clamorose. Si veda, ad esempio, la letteratura occasionale sui tedeschi fiorita in Francia dopo la sconfitta del 1870. In un articolo del Fanfulla, Ferdinando Martini ne denunciava allora la sufficienza presuntuosa e la vacuità: « Ogni giorno qualche ardito esploratore varca il Reno conteso e, tornato in patria, scrive un volume in diciottesimo per dichiarare all’Europa ignorantissima chi sieno questi Germani avidi di sangue e di miliardi, dei quali nessuno aveva più sentito parlare da Tacito in poi». L’articolo del Martini (più tardi raccolto nel volume Fra un sigaro e l’altro) fu appunto provocato da un balordo libro su L’Allemagne en 1871 che il romanziere e commediografo Ernesto Feydeau si credette in obbligo di scrivere dopo aver dimorato qualche mese per ragioni di cura nella città di Homburg, capitale dell'Assia. Homburg era, allora, sede d’una celebre casa di gioco. Il Feydeau vi dipinge una Germania di maniera, infiorando le sue osservazioni con una raccolta di aneddoti, storielle e pettegolezzi uno più inconsistente dell’altro, talché la sua prosa si presta bellamente alla stroncatura in punta di penna del nostro Martini, il quale si diverte un mondo a cogliere il francese in castagna e a dimostrarne l’ignoranza e la stupidità.
Ma poi, come va che i tedeschi con tutte le loro magagne hanno vinto la guerra? La cosa è chiara, dice il Feydeau: « Essi ci sono inferiori in tutto: sono stati solamente più forti, più numerosi e più abili». E allora si vince di certo: bella forza! Un’altra delle cause della vittoria tedesca è, secondo il Feydeau, il denaro accumulato in Germania con le case da gioco. Ragion per cui egli sostiene che per ottenere la rivincita la Francia dovrebbe istituire a sua volta le case da gioco; e intanto contare sulle « abituali imprudenze » di Bismarck che certo farà la guerra alla Russia e sarà écrasé par elle: « Fra tre anni sarà tempo, scrive il Feydeau; e allora, sicuri dell’alleato (la Russia), riuniremo gli uomini e senza dir nulla, semplicemente, tranquillamente, varcheremo la frontiera. Dio farà il resto ».
Il Martini a questo punto commenta: « Tanto chiasso per il Livingstone che va al Nilo la cui esistenza è accertata, e nulla per il signor Feydeau il quale scopre una Germania che nessuno conosceva sin qui? ». Una Germania, cioè, dove, a sentir il francese, non esiste nè arte nè letteratura, dove le donne son tutte brutte, gli uomini tutti crudeli, e si vincono le guerre soltanto in virtù del numero... Una razza tanto grossolana che « nelle città di bagni sempre piene di malati, di ciechi, di stroppiati e via discorrendo, se un operaio passa vicino a un invalido, invece di fargli posto, non si tratterrà dal dare un càlcio nel bastone o nella stampella di lui, o di appioppargli un urtane per farlo cascare ». (Testuale! ). E, come se non bastasse, in tutte le camere d’albergo c'è uno scalino. Sapete perchè? Il Feydeau ve lo spiega subito: lo scalino è messo lì per far cascare i bambini francesi che vanno ad abitare in quelle locande... (Postilla del Martini: « Così, signori miei, le più piccole cose si collegano colle più grandi. A furia d’esercitarsi a far cascare gli zoppi e i bambini, i tedeschi hanno imparato a far cascare gl’imperi »).
Sono passati settant’anni da quando il signor Feydeau scriveva le sue baggianate, c’è stato di mezzo il conflitto mondiale, Versaglia e relative conseguenze. E credete che i francesi abbiano imparato qualche cosa? Sono sempre al medesimo punto, vedono i tedeschi del Terzo Reich con gli stessi occhi con cui il Feydeau vedeva i tedeschi vincitori a Sedan, e come lui, per castigarli, contano sull'aiuto dell’alleato russo che li ha sempre delusi e traditi. » Dio farà il resto... ». Anche i francesi d’oggi ragionano infantilmente così.
Collezione: Diorama 31.05.39
Etichette: Osservatorio
Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Osservatorio: Scoperta della Germania,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2581.