Una parola al giorno: Béguin (dettagli)
Titolo: Una parola al giorno: Béguin
Autore: Paolo Monelli
Data: 1932-07-27
Identificatore: 1932_348
Testo:
Una parola al giorno
Béguin
Parola francese, che indica prima di tutto la cuffia a cappuccio delle beghine. Le beghine sono religiose dei Paesi Bassi (béguines) che vivono in speciali conventi (béguinages, beghinaggi) senza essere tuttavia legate da voti. L’origine della parola beghina è fatta risalire al nome di Lamberto il balbuziente, detto bègue « quia balbus erat » (perché balbettava), che intorno al 1180 fondò un convento per vedove e figlie di crociati, poi per donne pie che intendessero fuggire il mondo e gli agi. Più probabilmente viene dal sassone beggen, pregare e mendicare; infatti l’elemosinare fu una delle attività delle beghine; e derivò da esse il movimento eretico (anche molte delle beghine caddero intorno al secolo XIII in eresia) dei mendicanti, detti appunto beggars, béguin», ecc.
Beghina da noi è diventato sinonimo di vecchia bigotta; bisogna leggere la bellissima poesia di Palazzeschi, « Le beghine » (e leggerla nella bellissima edizione delle sue « Poesie » presso Giulio Preda editore in Milano). In francese béguin, cuffia di beghina, è venuto a significare passeggera passione amorosa, e chi ne è l’oggetto; forse con la stessa strana procedura per cui noi da cuffia abbiamo fatto scuffia, prendere una scuffia, ecc. Inutile dire che il modo francese è sulla bocca di tutta quella classe vanerella di persone che si vergognerebbero a dire cotta, scuffia, passioncella, il suo bello, la sua passione, la sua fiamma, il suo debole; eppure avere un béguin è proprio l'italianissimo avere un debole per qualcuno.
Collezione: Diorama 27.07.32
Etichette: Paolo Monelli
Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno: Béguin,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 09 febbraio 2025, https://dioramagdp.unito.it/items/show/604.