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Titolo: Le Sale di Augia di Giannino Antona Traversi Grismondi

Autore: Paolo Buzzi

Data: 1931-06-17

Identificatore: 73

Testo: La rivista dei libri

Giannino Antona Traversi Grismondi: Le Sale di Augia - Ed. Mondadori,

Teatro in libertà, e ben venga! Lo so che questo bellissimo lavoro postbellico del caro scrittore lombardo appare in volume perchè, a portarlo sulle scene, necessiterebbe una compagnia eccezionalmente numerosa. Ma, alla lettura, per noi che non abbiamo pregiudiziali in tema di teatro e di sue forme, forte è stata la nostalgia di veder questo scorcio potente di tipi e di costumi disertare il quadro della scena. Non sono certo di quelli che facciano differenze fra il teatro da leggere e il teatro teatrale. Dopo le chiare, inequivocabili e, soprattutto, audaci affermazioni marinettiane e bragagliane, non credo sia possibile — almeno dal lato scenico — negare alle Sale d'Augia la qualità di opera di teatro. Il mondo si allarga, lo schermo può contenere tutte le curve e tutti gli spigoli della materia umana. Si è già parlato anche di un Aeroteatro. Figuratevi se non debba essere accettato, sulle scene moderne, il panorama satirico! In fondo, Giannino Antona Traversi fa della sintesi. E quale sintesi! Della bisca, del grande albergo, del ballo di beneficenza: soprattutto di quella fior di canaglia che è certa gente per bene. E lo fa con un processo d’analisi che non potrebbe essere più elegante di lievità e più feroce di scarnificazione. Lo stile delle parlate è sempre quello indiavolato del Braccialetto e della Scalata all'Olimpo: elegante, facile, con tutte le sfumature e le vivacità della conversazione più o meno raffinata dei nostri salotti e delle nostre halles d’albergo. Si direbbe che, alla sua maniera, l’Antona Traversi abbia inventato il linguaggio adatto a rendere la sua verve nativa, il suo senso osservativo della verità e la finezza di taluni particolari.

L’ironia è pessimistica. A torto od a ragione, la vita è divenuta quella che è: e le ragazze cessano d’essere allarmanti quando sanno sbattervi sul muso le loro patenti da chauffeur o da pilota d’aviazione. Rossetto e sigaretta ci debbono impressionare fino a un certo punto. Ma l’autore delle Sale d'Augia fa bene a condensare, sulla fine, i suoi amari sarcasmi in una fioritura di couplets quale più indovinata e rasserenante non si sarebbe potuta desiderare. Non è poi gran male che nella commedia moderna di costumi s'insinui lo spirito deliziosamente canoro del vaudeville. Chè se Scribe ne approfittò per dare un soffio alla sua psicologia un po’ corta e di convenzione, Beaumarchais primo vi infuse il suo genio d’arpista dell’intrigo che doveva inspirare Mozart o Rossini.

Paolo Buzzi.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 17.06.31

Citazione: Paolo Buzzi, “Le Sale di Augia di Giannino Antona Traversi Grismondi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/73.