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Titolo: Una parola al giorno: Foncé

Autore: Paolo Monelli

Data: 1932-11-30

Identificatore: 1932_520

Testo: Una parola al giorno
Foncé
Aggettivo francése detto dei colori e che corrisponde esattamente a cupo anche per la metafora originaria (cupo vuol dire, come alcuni italiani non sanno più, prima che oscuro, profondo [dal latino cupa, botte]: foncer in francese, dal latino fundus, significa fare il fondo a qualcosa, poi scavare, una fossa, un pozzo, ecc. ). Ma è citato qui solo come indice della corruzione della nostra lingua presso alcune classi. Ché se l'uso della parola straniera può essere ammesso, difeso, tollerato, trattandosi di strumenti nuovi, di diporti mai più veduti, di nuove regole sociali o mondane, di invenzioni e di attività recenti, non ha alcuna scusa in casi come questo in cui s'abbandona semplicemente un tradizionale termine della lingua per adottarne il corrispondente nella lingua straniera. Per questo fenomeno le nostre gentildonne e i nostri eleganti signori (e dietro a loro la piccola borghesia, gli artieri, i bottegai) dicono bombé per convesso, cambre per arcuato, plissé per pieghettato, rangé per ordinato, drappé per drappeggiato, rayé per rigato, fané per appassito, e via e via; e gli artieri e i borghesi lombardi non dicono sala o stanza da. pranzo, ma salle à manger. Che sfumatura ci trovino, è gran mistero.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 30.11.32

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Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno: Foncé,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/776.